“Sistema Formia”, le intercettazioni

*L'ex sindaco Michele Forte*
*L’ex sindaco Michele Forte*

E’ stato rubato il futuro. Che ventiquattro anni fa si contava in banconote da piccolo taglio, un tanto al metro quadro come tangente per far lavorare un cantiere edile. E che oggi si misura in opportunità di lavoro. Ad emergere dall’inchiesta della Procura di Latina è un intreccio dove difficilmente si parla di denaro come invece poteva accadere nel 1993 quando Michele Forta, da ex sindaco, fu arrestato per concussione e corruzione relativamente a una vicenda di concessioni edilizie e a un finanziamento di 800 milioni ottenuto dal Formia Calcio (e quattordici anni dopo definitivamente assolto).

Nella Formia del 2102 gli indagati parlano sprattutto di lavoro, lavori e incarichi.


“Quando Michele Forte ne piaven de tangent de tut pe lavorà se non pagavi la concessione non te la reven”, svela un uomo nel corso di un’intercettazione riferendosi a un episodio del 1990.

Più di venti anni dopo, quando la Procura torna a interessarsi di Formia, a guidare la città c’è ancora Michele Forte: “Eh la Madonna ahu… Non vi posso lasciare un giorno soli”, dice al telefono a una dirigente. Più anziano secondo alcuni suoi consiglieri di maggioranza, “Michele non ce l’ha più e te lo dico io, c’ha il diabete forte”. Che prende decisioni da solo o “col figlio da Roma”, “il piccolo” come lo chiama un altro indagato. In un “sistema” privato dove  sembra emergere che solo dalla vicinanza al primo cittadino, presunto vertice dell’associazione tanto da essere chiamato di volta in volta “sindaco”, “il capo”, “il boss”, “Michele”, discendano le opportunità. In realtà mai assegnate secondo il merito/i di chi vi aspira.

Più importante, e quasi mai per convinzione, stare dalla parte giusta e… soprattutto esserci.