Art Uno MDP sul Pontile Petroli ENI: “Dismissione o delocalizzazione off shore”

La situazione del Pontile Petroli del Golfo di Gaeta, con tutte le sue ricadute negative sulla città di Formia, continua a non trovare soluzioni possibili.

Art Uno /Mdp /Liberi e Uguali di Formia, dando continuità ad un impegno da sempre profuso su questo tema, ha aderito e ha contribuito alla costituzione del Comitato No Pontile Petroli nella nostra città e che ha coinvolto ed inglobato cittadini ed attivisti di tutto il comprensorio.


Il Golfo di Gaeta. Veduta dai Monti Aurunci

Già importanti iniziative sono state programmate, affinchè si crei nei territori interessati mobilitazione e crescano informazione e sensibilizzazione. Non è mancato il confronto con le istituzioni locali, affinchè la battaglia da noi intrapresa non corra il rischio di rimanere isolata e solitaria. Per molti versi triste tornare ad un dibattito politico su un tema rispetto al quale si sono già spese negli anni parole, pronunciamenti, posizioni e organizzato numerose iniziative politiche.

A molti anni fa risale una interrogazione parlamentare dalla nostra parte politica sollecitata e che oggi viene riproposta con la stessa forza, con le stesse motivazioni anche se con l’amarezza che inevitabilmente accompagna una battaglia che si sarebbe dovuta vincere da tempo.

Le ragioni sono tutte dentro il tentativo di salvare una delle risorse più preziose sotto il profilo ambientale ed economico, il mare e la sua costa.

Un bene comune oltraggiato, devastato da presenze altamente inquinanti, come nel caso specifico, il Pontile Petroli ENI. Noi confermiamo la posizione di sempre, ossia la necessità di dismettere il pontile o almeno di prevederne la delocalizzazione off shore. L’allarme si è esteso, nella previsione nefasta che sarebbe stata prorogata la concessione ad ENI per l’utilizzo del Pontile.

E’ di questi giorni la notizia che, effettivamente, la proroga è stata annunciata. Il provvedimento prevede, però, una durata della concessione di (solo) quattro anni. Pertanto, il rischio di un disastro ambientale continuerà per altri quattro anni a gravare sul nostro territorio. La notizia, purtroppo, non ci sorprende e non rimarremo fermi sia come forza politica sia come Comitato.

Ci chiediamo, però, se la “riduzione” degli anni di concessione non sia collegata alla volontà di delocalizzazione del Pontile in località Conca, espressa tempo addietro dalla Autorità portuale, e che ci vide – come associazioni, come amministratori e come forze politiche – in totale dissenso politico.

Non ci sembra che ci siano più recenti pronunciamenti in tal senso, eppure il dubbio – che riteniamo legittimo – ci tormenta e ci suggerisce di fare esplicitamente
richiesta di chiarimenti in tal direzione. Una ipotesi di questo genere non modificherebbe certamente il rischio di rovinoso impatto ambientale, che riguarderebbe in particolare e ancora una volta la costa e il mare in particolare di Vindicio.

Nel ricordare quante attività economiche, sportive, balneari e ristorative sono interessate ad un litorale che rappresenta per la nostra città un bene da difendere,
stiamo coinvolgendo i livelli nazionali e regionali sia istituzionali che politici che fanno riferimento al nostro movimento. Riteniamo che la Politica debba energicamente intervenire. Noi siamo presenti e intendiamo essere parte attiva della mobilitazione che nel golfo il Comitato ha programmato“.

Maria Rita Manzo – Coordinamento Nazionale ART Uno MDP