“Apprendiamo da quanto dichiarato dall’onorevole Trano che l’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centro Settentrionale ha prorogato la concessione a ENI per l’utilizzo del pontile petroli nel Golfo di Gaeta per altri 4 anni”.
E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dal coordinamento del Comitato ‘No Pontile Eni’ di Gaeta.
“Come cittadini del Golfo riteniamo giusto che, come si legge nella nota dell’onorevole, siano state espressamente richieste una perizia tecnica del pontile, l’esecuzione dei collaudi con il cronoprogramma dei lavori, i verbali delle riunioni per la delocalizzazione ed i risultati dell’analisi costi benefici sui siti alternativi. Certamente è da ritenersi il male minore che la concessione abbia una durata minore del decennio generalmente autorizzato, ciò però non ci induce, purtroppo, a ritenere che la soluzione della questione pontile sia vicina.
La questione è in essere da anni, da anni si discute di un piano di sicurezza portuale e di una seria valutazione di impatto ambientale, ciò nonostante l’argomento non è mai stato affrontato fino in fondo, anche quando le parti in causa sembravano concordi, per questo crediamo che sia fondamentale continuare ad informare la cittadinanza sui rischi connessi al pontile e sull’impatto dello stesso in termini ambientali, economici e di salute.
Bisogna dire chiaramente che per altri 4 anni il Golfo di Gaeta continuerà ad essere una zona a rischio disastro petrolifero.
Bisogna che i cittadini, come previsto dalla normativa europea ( cd. Seveso III), chiedano a gran voce un migliore accesso alle informazioni e di poter partecipare alle decisioni relative al pontile in quanto lo stesso è da considerarsi a rischio di incidente rilevante, valutando anche la possibilità, se come crediamo non siano state fornite adeguate informazioni o possibilità di partecipazione, di avviare azioni legali, in applicazione della Convenzione di Aarhus del 1998.
Abbiamo intenzione di “rispondere” alla notizia di questo rinnovo con una mobilitazione massiccia e su più livelli del territorio del Golfo: stiamo organizzando incontri con i sindaci di tutte le cittadine della zona, contatteremo i consigli di istituto delle scuole superiori per promuovere incontri con gli studenti, lanceremo progetti per la scuola primaria, organizzeremo incontri con la cittadinanza, riprenderemo i banchetti informativi e la raccolta firme.
L’idea è quella di strutturarci come un presidio permanente che informi i cittadini e monitori la situazione del pontile, che continui a fare pressione per la dismissione o in extrema ratio la delocalizzazione offshore dello stesso e per la strutturazione di una politica comprensoriale che veda le cittadine del golfo unite. Vogliamo esercitare pienamente il nostro diritto di partecipazione e di cittadinanza attiva sul territorio!”