Fondi, la necropoli fantasma tra case e arance

*L'imbocco di via Purpurale*
*L’imbocco di via Purpurale*

Una serie di antiche tombe localizzate alla periferia di Fondi, nel sottosuolo della frazione delle Querce, in buona parte della zona di via Purpurale. Quella che sarebbe una sorta di necropoli, la cui esistenza potrebbe finalmente trovare conferma con sondaggi archeologici ufficiali.

Il presidente dell’associazione “Vivi le Querce” lo aveva detto nel corso dell’ultimo incontro pubblico sul tema dell’elettrosmog: “Via Purpurale, dove si vuole mettere un ripetitore telefonico, è una zona archeologica”. Una novità per molti, ma non per tutti.


E’ infatti noto che l’antico sarcofago rinvenuto nel 1998 nella frazione delle Querce dallo studioso locale Emidio Quadrino – su cui a breve, venerdì, ci sarà un apposito convegno – è venuto alla luce proprio nella stradina oggetto dell’annosa disputa tra residenti e compagnia telefonica.

Ciò che è meno noto, è che quel sarcofago non era l’unico. E’ sì l’unico venuto ufficialmente alla luce, ma forse non il solo ad essere rimasto celato per secoli da quelle parti.

*I resti di un reticolato che spuntano da un giardino*
*I resti di un reticolato spuntano da un giardino*

Gli anziani della zona, infatti, raccontavano che, negli ultimi decenni, proprio in via Purpurale e nelle sue immediate vicinanze di scoperte simili ce ne sarebbero state delle altre. A volte ad opera di contadini intenti ad arare i campi, altre per mano di maestranze che lavoravano alla costruzione di qualche casa. In certi casi, alcune tombe pare siano state accidentalmente scoperte dagli operai impegnati in opere stradali. Insomma, una tomba dietro l’altra.

Sulla fine che abbiano poi fatto questi fantomatici rinvenimenti, almeno quelli non ricoperti immediatamente dalla terra, al fine di evitare più che prevedibili “guai”, è mistero.

Resta il fatto che, al di là degli aneddoti dei residenti e della scoperta dell’unico sarcofago ufficiale, a cui finora non si è mai data la giusta rilevanza storica, da quelle parti di reperti ce ne sono eccome. E, per vederli, piccoli o grossi che siano, dal reticolato ai pezzi di vasellame, spesso non c’è nemmeno bisogno degli esperti: basta zappare qualche campo e sperare in un po’ di fortuna; a volte, può anche bastare solamente buttare un occhio verso la recinzione di qualche casa.

Un possibile scrigno di segreti, quella parte delle Querce. Tanto che, capendone di più, si potrebbe forse riscrivere parte della storia cittadina. Eppure, da possibile valore aggiunto, magari meta di approfonditi scavi, il sito di via Purpurale si ritrova al centro di una battaglia per il “mostro” tecnologico rappresentato dall’osteggiato ripetitore Wind.

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