Le principali differenze tra i dispositivi di protezione collettiva e individuale

Quando parliamo di sicurezza sul posto di lavoro dobbiamo necessariamente fare riferimento ai dispositivi di protezione collettiva, detti DPC, e i dispositivi di protezione individuali che invece sono noti come DPI. Questi strumenti svolgono un ruolo di primo piano nella sicurezza sul lavoro, ma è fondamentale sapere come e quando utilizzarli nel modo più appropriato a tutela dei lavoratori.

In linea generale possiamo dire che i DPC proteggono più persone contemporaneamente, riducendo i rischi nell’ambiente di lavoro; i DPI invece sono progettati per la protezione personale in situazioni specifiche a seconda dell’ambito lavorativo. In questo articolo esaminiamo innanzitutto quali sono le differenze principali tra DPC e DPI, offrendo poi una guida su come integrarli efficacemente per garantire la massima sicurezza sul posto di lavoro.


Cosa sono i DPC?

I dispositivi di protezione collettiva sono misure o attrezzature progettate per garantire la sicurezza e la salute di più persone contemporaneamente in un ambiente di lavoro. A differenza dei dispositivi di protezione individuale, che proteggono singoli lavoratori, i DPC proteggono l’intero gruppo esposto al rischio.

Ecco alcuni degli esempi più comuni di DPC:

  • segnaletica di sicurezza: cartelli che avvisano del pericolo e indicano vie di fuga o aree sicure in caso di emergenza;
  • impianti antincendio: estintori automatici, rilevatori di fumo e sistemi di evacuazione;
  • barriere fisiche: sono dispositivi vari come parapetti, reti di sicurezza e protezioni contro la caduta, che prevengono rischi come la caduta dall’alto;
  • sistemi di ventilazione: utilizzati per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi e ridurre l’esposizione a sostanze pericolose;
  • protezioni acustiche: pareti fonoassorbenti o altri sistemi per ridurre il rumore in ambienti industriali.

Cosa sono i DPI?

I dispositivi di protezione individuale sono attrezzature o accessori indossati da una persona per proteggerla dai rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. A differenza dei dispositivi di protezione collettiva, che proteggono gruppi di persone, i DPI sono destinati alla protezione del singolo lavoratore.

Anche in questo caso facciamo alcuni esempi di DPI:

  • caschi: servono a proteggere la testa da urti o cadute di oggetti dall’alto;
  • guanti: utili per proteggere le mani da tagli, sostanze chimiche, calore o altre situazioni pericolose;
  • occhiali protettivi o visiere: proteggono gli occhi da polveri, schegge o liquidi chimici;
  • maschere o respiratori: proteggono le vie respiratorie da polveri, fumi, vapori o gas pericolosi;
  • cuffie o tappi per le orecchie: spesso utilizzati negli ambienti molto rumorosi, sono destinati a proteggere l’udito da rumori molto forti;
  • scarpe antinfortunistiche: proteggono i piedi da cadute di oggetti pesanti o da condizioni pericolose come superfici scivolose o chiodi;
  • imbracature di sicurezza: prevengono cadute dall’alto quando si lavora in quota.

Quali sono le differenze principali tra DPC e DPI?

Ogni azienda, a seconda del settore in cui opera, ha bisogno di questi dispositivi per garantire la sicurezza dei propri lavoratori e anche per rispettare le normative in vigore. Per questo motivo è quindi necessario rivolgersi a realtà specializzate che si occupano della distribuzione e della vendita di dispositivi di protezione, collettivi o individuali, a norma e certificati.

In parte abbiamo già anticipato le differenze tra DPC e DPI: i primi proteggono più persone contemporaneamente in un ambiente di lavoro, mentre i secondi proteggono un singolo lavoratore da rischi speciali ai quali è esposto.

I DPC possono essere utilizzati in modo permanente o temporaneo in un’area di lavoro per ridurre o eliminare i rischi. I DPi invece devono essere indossati e utilizzati correttamente dai lavoratori durante lo svolgimento delle loro mansioni.

La normativa sulla sicurezza prevede comunque che i DPC siano preferiti ai DPI. I DPC sono considerati una misura di protezione più efficace perché agiscono sul rischio alla fonte, mentre i DPI proteggono solo il singolo individuo senza eliminare il rischio per tutti.

Come integrare efficacemente i DPC e i DPI?

In molti casi, per garantire una sicurezza a 360° in ogni ambito di lavoro, è necessario combinare l’uso di DPC e DPI.

Prima di tutto, è opportuno condurre una valutazione dettagliata dei rischi per identificare le situazioni in cui i DPC possono ridurre i pericoli alla fonte, e quando i DPI sono necessari come protezione aggiuntiva. Durante la fase di progettazione di un sito di lavoro o di un processo produttivo, devono essere implementati DPC come barriere, parapetti, ventilazione e sistemi di protezione contro il rumore, riducendo così la necessità di DPI e limitando l’esposizione ai pericoli.

Anche quando sono presenti i DPC, i lavoratori devono essere formati sull’importanza dei DPI per capire come indossarli correttamente, quando e perché utilizzarli, specialmente in caso di malfunzionamenti o insufficienze dei DPC. I DPC devono essere mantenuti e controllati regolarmente per garantirne l’efficacia. Allo stesso modo, i DPI devono essere ispezionati per verificarne le condizioni e la funzionalità: un controllo continuo permette di integrare i due sistemi in maniera ottimale.