E’ un Pd di “Carta”, sepolti i valori di sinistra. Si svolta a destra

“Una mattina … mi son svegliato …”. E’ l’incipit di Bella Ciao, un celebre canto popolare antifascista, che rispetto invece alle circostanze che andiamo a raccontare, di antifascista ha davvero ben poco. Qualche partigiano si rivolterà nella tomba, ma tant’è. Esiste infatti un partito in Italia, che pur atteggiandosi a depositario della tradizione della sinistra storica, di sinistra non ha più niente. E quelli che vi sono confluiti hanno ormai completamento dimenticato quei valori, semmai ce li hanno avuti. E più di qualche a dubbio a questo punto c’è. A livello locale come nazionale

L'imprenditore e amministratore della società Fonte Verde Maurizio Simeone
L’imprenditore e amministratore della società Fonte Verde Maurizio Simeone

E’ il caso del Pd di Formia che – una mattina mi son svegliato, una brutta mattina – qualche giorno fa, decide di pubblicare sulla propria pagina facebook una querela di un imprenditore di Formia (Maurizio Simeone) al sottoscritto.


Un momento del Consiglio comunale dell'11 novembre
Un momento del Consiglio comunale dell’11 novembre

La querela riguarda il fatto che, secondo Simeone, io (Adriano Pagano) l’avrei diffamato per aver raccontato del legame che questi ha con la delegata alla legalità e alla trasparenza dell’amministrazione comunale Patrizia Menanno, mentre, nello stesso tempo, in Consiglio comunale si discuteva una delicata decisione che avrebbe consentito allo stesso Simeone di avere la possibilità, quale unico cittadino di Formia, di accettare su richiesta delle compagnie telefoniche, l’installazione di antenne di ricezione (richiesta poi bocciata il 30 novembre).

Patrizia Menanno
Patrizia Menanno

Insomma Simeone ha deciso di querelarmi, ma chi svolge questa professione – solo se lo fa in un certo modo – è consapevole di poter incappare in questi problemi. Ma ciò che non sapevo era che a Formia non si viene più a conoscenza delle querele negli uffici di pubblica sicurezza per eleggere domicilio, ma ora basta collegarsi sulla pagina facebook del Partito Democratico.

Francesco Carta
Francesco Carta

Guardando bene, però, la querela – che è stata anche fotografata – ma non sappiamo se sia stata depositata, è corredata da un breve commento firmato da Francesco Carta che non si capisce per quale motivo scrive e pubblica a nome di tutto il partito democratico di Formia (1 dicembre scorso). Forse è stato delegato a farlo dall’assemblea cittadina. Il che sarebbe molto significativo perché suggerirebbe che le riunioni del partito della maggioranza consiliare si svolgono per decidere cosa pubblicare sulla propria pagina facebook (appena 300 seguaci) invece di gestire la città come gli hanno chiesto i formiani che hanno votato e scelto alle elezioni chi doveva governare. Oppure significa che Francesco Carta ha autonomamente deciso di rappresentare un intero partito e parlare e pubblicare a nome di tutti gli altri senza metterli a conoscenza dei contenuti. Insomma il Pd a Formia è Francesco Carta che peraltro non presenzia nemmeno in Consiglio comunale, fa il segretario, e peraltro di un solo circolo su tre esistenti. Ma lui scrive qualsiasi cosa gli passi per la testa come fosse tutto il Partito Democratico a sottoscriverlo. Una specie di mania di onnipotenza che si può evincere dalle parole di Carta – tra il delirio e l’offesa – come quelle di seguito che, anche se è bene precisre che il post “incriminato” è stato cancellato dalla pagina Facebook del Pd di Formia, noi lo riportiamo integralmente perchè salvato per tempo:

IL PD DI “CARTA”, L’INQUISITORE DA TASTIERA

“IL “MANGANELLO” PERO’ CORRETTO
(funziona così: non vorrei dartelo sulla testa ma non posso sottrarmi: però prima ti avverto!!!!)

Ogni clic in più su H24, cresce la pubblicità e arriva qualche altro centesimo da dividere con rabbiosa e feroce determinazione. Non è informazione e nemmeno pattume, si tratta di squadrismo furbescamente camuffato dal termine “la redazione”. Si sa che con quel termine, quando scrivono articoli contundenti, i coraggiosi cronisti si nascondono. Addirittura, in un recente caso, Adriano Pagano preavverte anche la vittima nel tentativo goffo di apparire perfino corretto e prendere le distanze da “redazione”. A far le spese del maganello “corretto”, questa volta è Patrizia Menanno che, con l’argomento trattato da “redazione”, ci sta come il cavolo a merenda. La questione delle antenne è utilizzata per colpire, insinuare e calunniare le persone. Lo sport più diffuso oggi è quello del pettegolezzo deteriore e miserabile, ed è noto come una fetta importante di popolo ami praticarlo con serafica beatitudine. Questo spiega il perché di tanti “clic” su articoli e notizie in cui finiscono triturate le persone. Potrebbe però verificarsi un paradosso: per qualche centesimo in più si finisce in Procura a pagare i danni per qualche migliaio di euro.

Solidarietà piena, senza ombra di dubbio, a Patrizia Menanno e Maurizio Simeone. Francesco Carta.
Sotto la querela inoltrata contro Adriano Pagano di H24″.

Il post di Francesco Carta sulla pagina del Pd di Formia, corredata dalla denuncia
Il post di Francesco Carta sulla pagina del Pd di Formia, corredata dalla denuncia

CHE DIRE A CARTA? RIPASSI L’ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (qui c’è il link, basta cliccarci sopra). Se poi rimane del tempo Carta può anche ripassare la sentenza numero 7 del dicembre 1994 n. 420, con la quale la Corte Costituzionale dichiarò infatti che è necessario “garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione“. Vale la pena tralasciare la prima parte dell’inquisizione di Carta relativa agli introiti di H24 perché è evidente che Carta mostri una comprensibile ignoranza in materia economica, editoriale, di giornalismo on line, di introiti pubblicitari, come potrei mostrarla io nel fare medico di cui non conosco neanche lo stipendio. Sarà certamente sostanzioso. Con le difficoltà del mercato editoriale esistente – in Provincia di Latina ci sono stati diversi fallimenti di società editoriali (La Provincia, LatinaOggi, Il Territorio, Il Corriere Pontino, Il Quotidiano di Latina ecc.), chiusure di redazioni (Lazio Tv) e anche indagini giudiziarie per bancarotta fraudolenta (LatinaOggi)  – ed enormi barriere culturali che impediscono il decollo commerciale di quello on line, i conti sono molto più semplici da fare che lasciarsi andare alla denigrazione di stampo politico. Ma Carta ragiona di altro, per lui è più importante un’antenna, o più semplicemente andava più che bene la stampa compiacente come quella di un noto editore, senatore Pdl, Giuseppe Ciarrapico, che per 25 anni è stato proprietario di LatinaOggi, salvo poi scoprire che aveva rubato 20 milioni di euro allo Stato con una truffa sui contributi all’editoria. Ma quel giornale, LatinaOggi, era amico del Pd. Di questo Carta non ha mai detto una parola. Studi i meccanismi di introito dei click on line, Carta, prima di sbattere a caso le dita sulla tastiera. D’altra parte non siamo tutti onniscenti. Ma si vede che Carta lo è o forse si sente tale. Se da una parte Francesco Carta non dice una parole su uno come Ciarrapico che fascista lo era davvero, dichiaratamente, dall’altra mostra la propria ignoranza anche nell’usare una parola violenta come “squadrismo” che siamo certi offenderebbe chiunque che, al contrario di Carta, dello squadrismo è stato una vittima. Infatti Carta forse non sa, visto che non usa nemmeno le virgolette, che per squadrismo si intende: “Un fenomeno caratteristico dei primi anni del fascismo italiano, consistente nell’utilizzazione, da parte di quest’ultimo, di formazioni paramilitari aventi lo scopo di intimidire e reprimere gli avversari politici (in particolare le organizzazioni del movimento operaio) mediante l’uso della violenza armata”.

pd.formiaPeraltro l’articolo a cui fa riferimento Carta è firmato eccome, al contrario di quanto sostiene, altro che “redazione”, c’è scritto “Adriano Pagano”. Ma Carta è anche distratto. D’altra parte il post è scritto all’1 di notte circa, forse era meglio andare a dormire e scriverlo con maggiore lucidità e ragionamento. Riguardo al fatto di aver “calunniato, insinuato o colpito Patrizia Menanno e Maurizio Simeone” lo stabilirà un tribunale e non certo Carta che sputando la sua sentenza con tanta superficialità veste in un sol colpo i panni di giornalista, politico, magistrato, editore, moralizzatore. Infine, per l’inquisitore Carta, che ha già dato un’altra sentenza sul risarcimento danni, lancio una proposta, affinchè quei soldi possano essere impiegati o per beneficenza, oppure per coprire la multa da 100mila euro incassata dal Comune di Formia, quindi dalla collettività, elevata dalla polizia provinciale perchè la Csi (di proprietà del cognato di Carta Giuseppe Cannavale) che gestisce la discarica di Penitro, non ha ancora fornito i dati su ciò che è stato portato in discarica negli anni passati.

Anna Lecora, la foto pubblicata da Francesco Carta sul sito del Pd
Anna Lecora, la foto pubblicata da Francesco Carta sul sito del Pd di Formia

TUTELI LA LEGALITA’? PER CARTA A FORMIA “UNA COSA DEL GENERE NON SI E’ MAI VISTA”. Ma d’altra parte Carta ci ha già abituati a questo tipo di inquisizione da tastiera. La sinistra italiana si sta rivoltando nella tomba nella quale si trova, a vedere Carta e molti altri radical chic dell’attuale “sinistra” locale e nazionale. Sembrano tutti uguali. Infatti, a questo proposito, vale la pena ricordare, la durissima invettiva, anche quella di chiaro intento denigratorio, che Carta – sempre a nome dell’intero partito, che a questo punto può essere ribattezzato il “partito di Carta” – dedicò alla ex segretaria comunale Anna Lecora che, in nome della legalità che è chiamata a tutelare secondo la legge, si stava occupando di un delicato caso del quale ci siamo occupati anche noi e che vedeva vittima una donna e i suoi due figli piccoli di Formia, contro la quale gli uffici comunali – per una serie di parentele – sembravano essersi accaniti. Un accanimento anomalo sul quale la segretaria voleva vederci chiaro. Per il Pd di Formia però vittime e carnefici ancora una volta erano già stabiliti. Bastava capirne l’appartenenza. Da queste parti funziona così, o sei con noi o sei contro di noi. L’inquisitore ha colpito ancora. La segretaria aveva sbagliato ad occuparsi di quella vicenda, come si era permessa? Ha sbagliato! “Non si era mai vista una cosa del genere al Comune di Formia, si legge in quel post a questo link”. E ci credo, dico io. Ma chi ha scritto quel post? Peraltro corredato da una foto particolarmente denigratoria della segretaria comunale Anna Lecora. E se lo chiedono anche gli autori ai commenti di quel post. Che nel chiedere la firma dell’autore dell’inquisizione da tastiera attaccano lo sconosciuto scrittore perchè si veste da moralizzatore e decide vittime e carnefici. Indovinate un pò, dopo qualche commento arriva la replica dell’autore. Come chi è? Ovviamente Francesco Carta. Dopo qualche tempo la segretaria comunale andò via, peraltro lasciando in eredità una durissima relazione sulla illegalità degli atti amministrativi nel Comune di Formia.

La conferenza di Bartolomeo con l'attacco alla stampa (6 febbraio 2014)
La conferenza di Bartolomeo con l’attacco alla stampa (6 febbraio 2014)

AL PD NON PIACE L’INFORMAZIONE … I GIORNALISTI SONO PERSONE LURIDE. Ma il Pd di Formia, questa volta in senso più complessivo, è abituato a offendere, censurare e violare il diritto all’informazione, che ricordiamo è un diritto costituzionale – per chi non lo ricordasse è l’articolo 21 -. Un atteggiamento analogo lo ebbe lo stesso sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che con una volgarità inaudita etichettò una certa informazione – H24notizie e il sottoscritto per la precisione – perché autori di “operazione luride degne delle persone che state dimostrando di essere”. Ovviamente – in classico stile Pd – l’offesa è prima alla persona. In realtà stavamo dimostrando di essere gli unici a raccontare delle vicende relative agli affidamenti regalati alla società Impero Romano e delle relative indagini dei carabinieri che oggi hanno portato all’accusa di voto di scambio e abuso d’ufficio per Bartolomeo. Ma a Bartolomeo ovviamente questo non piaceva. E ancora per le raccomandazioni nelle indagini della Guardia di Finanza sulle assunzioni alla Formia Servizi, processo ancora in corso per bancarotta fraudolenta. E per il quale lo stesso Bartolomeo ha deciso che il Comune non si costituirà parte civile, ricordiamo si tratta di un crack milionario per le casse comunali. E ancora del percorso professionale del figlio di Bartolomeo, dipendente del Coni a Roma e prima ancora per la società Quick No Problem Parking Spa amministrata da Massimo Vernetti (sulla quale non diede alcuna risposta), ex amministratore delegato della Formia Servizi, anch’egli indagato per il crack. Mentre solo qualche settimana fa è stata la figlia di Bartolomeo, Irene, che ha chiesto risarcimento danni perchè abbiamo raccontato delle modalità della sua assunzione come ufficio stampa alla Cotral. 60mila euro l’anno. Richiesta di danni per 250mila euro, e meno male che ha fatto la giornalista.

Sandro Panigutti a Formia nel maggio 2013 modera un incontro tra i candidati sindaco
Sandro Panigutti, direttore di LatinaOggi, fotografato a Formia nel maggio 2013 mentre modera un incontro tra i candidati sindaco

Ma d’altra parte Bartolomeo come Carta sono tra quei pochi che gestiscono la politica locale da decenni. Gli stessi abituati a far calare la censura per articoli come quello sulle stabilizzazioni al Comune di Formia durante la passata amministrazione Bartolomeo. Mi chiamò il direttore di LatinaOggi, durante l’ultima campagna elettorale, Alessandro Panigutti, per dirmi – dopo la telefonata del suo omonimo Sandro – che fino alle elezioni di quelle cose non si scriveva più. Gli stessi che per decenni hanno dato prima milioni, in lire, ora migliaia di euro a Radio Formia, mascherati da sponsor come fornitore ufficiale della diretta dei Consigli comunali. Internet esiste da 30 anni, e stiamo ancora coi Consigli comunali in radio.

Pina Rosato
Pina Rosato

… PURE A GAETA. Insomma l’informazione da queste parti o la controlli o la infanghi, non piace proprio. Ma è proprio al Pd che non piace. Solo qualche mese fa, infatti, fu la consigliera comunale di Gaeta Pina Rosato (Pd ovviamente), a storpiare volontariamente il mio cognome da “Pagano” a “Pagato”(pure lei, tutti a fare riferimento al denaro, Carta da Medico, la Rosato da dipendente Asl, Irene Bartolomeo dalla Cotral. Il denaro per queste persone deve essere una ossessione). Il giochetto di parole per la Rosato era obbligato, non poteva lasciar passare il fatto che qualcuno avesse raccontato – peraltro non facendo altro che leggere documenti patrimoniali pubblicati sul sito del Comune di Gaeta, come vuole la legge sulla trasparenza – che aveva acquistato un immobile dal presidente del Consiglio comunale di Forza Italia Luigi Coscione.

IL CONFLITTO DI INTERESSE. E’ bene precisare che per un giornalista – che si possa definire tale, io ci provo, certamente male – fare il proprio dovere significa rendere pubblico ciò che pur avendo interesse pubblico, pubblico non è. Come nei casi di conflitto di interesse che, ricordiamo per chi non lo sapesse – in tanti a quanto pare – che: “Il verificarsi di un conflitto di interessi non costituisce di per sé prova che siano state commesse scorrettezze, può tuttavia costituire un’agevolazione nel caso in cui si cerchi di influenzare il risultato di una decisione per trarne un beneficio. L’essere in conflitto e abusare effettivamente della propria posizione restano quindi due aspetti distinti: un soggetto coinvolto, infatti, potrebbe non agire mai in modo improprio, tuttavia un conflitto di interessi esiste a prescindere che a esso segua o meno una condotta impropria”. Come il caso del conflitto di interesse che si è creato tra Patrizia Menanno e Maurizio Simeone. Ma resta memorabile come la sinistra italiana della quale pensa di fare parte Carta e molti altri – quella che poi è diventata il Pd – pur essendo stata al governo nazionale per molto tempo non abbia mai pensato, scritto o votato nulla del genere, circa il conflitto di interesse, per poi chiedere quella stessa legge che non hanno mai proposto, niente meno che a Berlusconi.

Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano
Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano

I VALORI DEL PD. Ciò che è evidente e importante per tutti però, al di là delle insignificanti ragioni personali, è il fatto che in questi territori non si può raccontare in un modo che non piace al padrone di turno, perché subito scatta la denuncia bianca, quella intimidatoria. E per chi ha soldi e potere, è semplice innescare il meccanismo, specie se la controparte non ha lo stesso potere economico. Al di là di questo, ciò che resta è la desertificazione dell’ideologia nella quale vaga il Pd, che oggi si presenta come una struttura svuotata dai propri valori. Dal diritto all’informazione al conflitto di interesse, dalla lotta alle destre alla tutela del bene collettivo e in particolare per i più deboli. Le alleanze con Forza Italia sono sotto gli occhi di tutti un pò ovunque. Gaeta e Formia in primis. Proprio a Formia, dopo l’appoggio e i voti di Forza Italia per vincere le elezioni, Bartolomeo ha ora anche l’appoggio in Consiglio comunale. Mentre a Gaeta alle ultime elezioni che hanno visto trionfare Mitrano, il Pd non è riuscito neanche a presentarsi e mettere il proprio simbolo sulla scheda elettorale a causa delle lotte fratricide. Addirittura Rosy Bindi – presidente del partito e oggi presidente della commissione parlamentare antimafia – in visita in città per sostenere la campagna elettorale, preferì appoggiare Raimondi con una civica.

SOTTO IL VIDEO DI GAETAVIDEO 15 MAGGIO 2102

Claudio Moscardelli
Claudio Moscardelli

… A LATINA. D’altra parte la massima espressione del partito sul territorio è il senatore Claudio Moscardelli (membro della commissione parlamentare antimafia, insieme al collega anche lui senatore, anche lui membro della commissione, anche lui della Provincia di Latina e anche lui di nome Claudio, Fazzone. Potremmo dire che cambia solo il partito!) che si ricorda per aver ordito il complotto alle elezioni provinciali negando l’ingresso di Bartolomeo in Consiglio, del suo stesso partito. Lo stesso Moscardelli che ha spinto per la candidatura di Paolo Galante, ex dirigente di Alleanza Nazionale, come candidato alle primarie del partito per scegliere il candidato sindaco di Latina affermando: “il necessario allargamento: ci servono i voti della destra, altrimenti a Latina il Pd da solo può fare ben poco“. Ha vinto però Enrico Forte, con il 56 percento dei voti.

… IN TUTTA LA REGIONE LAZIO

Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti

Una risposta più o meno simile a quella che ci diede il governatore Zingaretti prima delle elezioni regionali che lo videro poi diventare, appunto, presidente della Regione, circa la candidatura nella sua lista di Eleonora Zangrillo: “Dobbiamo allargare il consenso”. Oggi la Zangrillo è vicesindaco di Formia. E Zingaretti delle promesse fatte in campagna elettorale, dal policlinico del Golfo al porto turistico, non ne ha mantenuta nessuna. Insomma a guardare quanto accade di democratico è rimasto solo il nome, sulla “Carta”.

INTERVISTA A ZINGARETTI – 26 GENNAIO 2013

 … E INFINE A SABAUDIA. Un’onda lunga che sembra ormai inarrestabile. Basta leggere cosa scrivono dal Pd di Sabaudia dopo le accuse di alleanza con Forza Italia solo qualche giorno fa: “La svolta che ha dato il nostro segretario nazionale Matteo Renzi sull’apertura totale del partito verso altri soggetti fà si che anche noi a Sabaudia abbiamo la possibilità di interloquire anche con altre forze politiche, con associazioni e movimenti, comitati e quant’altro da qui il confronto con Forza Italia e Cittadini al lavoro propedeutico alla ricerca di far uscire Sabaudia dallo spettro di altri due anni e mezzo di Amministrazione Lucci & company con il solo per adesso intento comune di sbarazzarsi definitivamente dagli ASCARI di turno e riconsegnare Sabaudia ai Sabaudiani”.

pd forza italiaIntanto i valori della sinistra vanno in frantumi. Altri temi carissimi come la scuola e la formazione, sono oggetto in questi giorni di feroci polemiche nei confronti della presidente della Provincia di Latina – Pd – Eleonora della Penna per il suo provvedimento sul dimensionamento scolastico che opera accorpamenti che non piacciono neanche agli stessi compagni di partito – come il candidato sindaco di Minturno Stefanelli, una matricola proveniente dall’Udc ma anche il Pd di Fondi. E ancora c’è la decisione della Regione, di Zingaretti, di aprire un’altra frattura sui monti della nostra Provincia e realizzare una nuova a cava a colle Medico a Cori. Alla faccia dell’amore per l’ambiente. Ma d’altra parte più che ai temi ora si guarda al partito della nazione, quello che raggrupperà un po’ tutti, e che dovrà affrontare – mettendo da parte le ideologie e ciechi valori – la crisi del sistema dei partiti che rischia di far scomparire gli apparati, le clientele, le cerchie, dove sono sempre gli stessi a spartirsi la torta. Basta guardare i colori e i loghi. La lotta, ora, è quella per la sopravvivenza. Insomma, a guardare quanto accade, di democratico è rimasto solo il nome, sulla “Carta”.