Formia, Bartolomeo fuori dal Consiglio provinciale … ma qualcuno ha tradito”

"Il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo"
“Il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo”

La sconfitta del mancato ingresso in Consiglio provinciale, l’ennesima fuori dai confini comunali, è tanto inaspettata quanto cocente. Perché se il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, attualmente al quarto mandato come Primo cittadino, segno di un evidente strapotere politico in città, è riuscito a riconfermare la sua capacità di persuasione tra i cittadini elettori che meglio conosce, lo stesso non è riuscito a fare fuori. Anche se va detto che in questa occasione però non è stato il tradizionale elettorato il responsabile per l’assegnazione di un posto in via Costa.

I responsabili anzi sono da ricercarsi vicini a lui, almeno da un punto di vista politico, più che umano. Perché la conta era fatta, il cerchio era chiuso, e la nomina a consigliere provinciale era oramai solo una formalità. Un solo voto lo ha tenuto fuori. E se la maggioranza fosse rimasta compatta sarebbe stato il primo eletto del partito. Ma qualcuno ha tradito, un fuoco amico, sparato da quelli che gli avevano promesso il proprio voto. Sandro Bartolomeo ne ha infatti ottenuti otto, provenienti ovviamente dai componenti della sua maggioranza a Formia. E allora chi manca all’appello?


*Claudio Moscardelli*
*Claudio Moscardelli*

Certamente il consigliere ed ex capogruppo Pd in consiglio a Formia Ernesto Schiano che dal primo momento ha annunciato il proprio sostegno ad Alessandro Di Tommaso. Dopodichè, l’ipotesi più plausibile, è quella del gruppo che in Consiglio a Formia fa riferimento al senatore Claudio Moscardelli. Perchè?

Perchè la maggioranza di cui Bartolomeo è sindaco conta 15 componenti, più il presidente del Consiglio comunale, dai quali bisogna appunto togliere Schiano e i due consiglieri di Sel Paone e Bortone. Rimangono in 13, che meno gli otto voti presi, fanno cinque consiglieri che non hanno votato Bartolomeo. Senza andare troppo indietro nel tempo, a pensarci, l’unico gruppo di potere all’interno della maggioranza, che ha fatto sentire le proprie ragioni fin dentro la stanza del sindaco, è stato quello che fa riferimento proprio a Moscardelli, con gli assessori Masiello e Zangrillo, e il consigliere Sandro Zangrillo.

*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*
*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*

Ma gli assessori non votano, e allora oltre a Sandro Zangrillo, i principali indiziati, visto che gli altri dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, aver rispettato le promesse, sono Mattia Zannella e Sabino delle Donne, che vengono da esperienze politiche diverse. Così come pure Alessia Valeriano, solo recentemente entrata nel partito. Ma manca ancora un nome, e allora si potrebbe pensare all’indipendente Aprea, la cui mancata nomina a presidente ancora scotta, o la giovane new entry del Pd molto vicino al senatore, Gennaro Ciaramella. Se non addirittura un’altra new entry del Pd che insieme alla Valeriano ha condiviso l’ultima campagna elettorale, ovvero il presidente del Consiglio Maurizio Tallerini. Ma soprattutto a questo punto quale sarà il destino degli equilibri della maggioranza, visto, è proprio il caso di dirlo, il tiro mancino riservato al sindaco?