Racket degli stabilimenti balneari, tutti prosciolti

Tribunale di Cassino

Prosciolti tutti gli imputati nel procedimento sul presunto racket degli stabilimenti balneari a Gaeta.

Secondo la Procura di Cassino, un 53enne e un 49enne di Formia, Damiano Vellozzi e Filippo Nocella, spinti da una 47enne anche lei di Formia, Annunziata Smeraldi, e da un 50enne di Gaeta, Antonio Buttaro, noto imprenditore balneare, avevano costretto due donne di Scauri, frazione di Minturno, a non esercitare l’attività di affitta-sdraio in località Ariana, per cui avevano regolare concessione, e a cercare di far cedere alle due l’attività per accaparrarsi altri clienti, spazi e incassi.


Cercando di raggiungere il loro scopo, sempre secondo la Procura di Cassino, i quattro, oltre a compiere dei danneggiamenti e dei furti, avrebbero in maniera fraudolenta intentato una vertenza sindacale da 30mila euro nei confronti delle due imprenditrici, avrebbero fatto richieste arbitrarie di controlli su quell’area, programmato la presentazione di false querele, reclutato falsi testimoni e manipolato il fatturato.

Tutto tra il mese di giugno 2019 e il successivo mese di febbraio.

Una ricostruzione dei fatti smentita dai difensori degli imputati, gli avvocati Renato Ciamarra, Felice Belluomo, Alfredo Zaza d’Aulisio, Vincenzo Macari e Matteo Macari, dopo che già il Riesame, negando la misura interdittiva richiesta, aveva escluso l’ipotesi estorsiva.

Finiti i quattro a giudizio per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, alla luce delle argomentazioni della difesa il giudice del Tribunale di Cassino, Marco Gioia, ha così prosciolto gli imputati e tra 60 giorni depositerà le motivazioni della sentenza.