Cresce in tutta la provincia la lotta in difesa dei Punti di Primo Intervento

Lunedì 26 novembre alle ore 17:30 presso la sede della Cooperativa Sociale ‘Il Gabbiano’, sita in viale Diciotto Dicembre, 124, a Latina, si terrà un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Latina per la difesa dei PPI della provincia.

Una scelta importante che dimostra come la solidarietà tra i cittadini possa essere più forte di qualsiasi rete.


Il Comitato di Latina è pienamente consapevole dei rischi che rischierebbe lo stesso Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti nel caso in cui venisse meno la preziosa opera dei sette PPI della provincia e in particolare dei cinque (Cori, Cisterna, Sezze, Priverno e Sabaudia) che oggi gravitano proprio su Latina e che tra codici bianchi, verdi, gialli e rossi hanno totalizzato l’anno scorso un totale di 46.000 accessi che sommati a quelli del Santa Maria Goretti porterebbero l’ospedale del capoluogo ad un totale di oltre 100.000 accessi superando il Policlinico Gemelli che ha dimensioni almeno quattro volte superiori al PS del Santa Maria Goretti, progettato alla fine degli anni ’90 nella previsione che gli ospedali dei Lepini rimanessero a svolgere la loro preziosa opera di filtro.

Il Comitato di Latina ha già avviato una raccolta di firme per appoggiare gli altri Comitati e per costringere la Direzione generale dell’Azienda e modificare la proposta presentata evitando ogni tipo di rimodulazione o ridimensionamento dell’assistenza di emergenza/urgenza a livello territoriale e garantendo la presenza dei PPI quali presidi di prossimità di importanza fondamentale per gli anziani, i soggetti fragili, ecc.

All’incontro sono stati invitati tutti i Comitati della provincia, i trentatré Sindaci e i Sindacati. Il dott. Franco Brugnola, promotore del Comitato di Sabaudia, illustrerà con una serie di slides gli aspetti tecnico organizzativi e giuridici del sistema di emergenza urgenza con particolare attenzione alla situazione provinciale mettendo anche a confronto i servizi offerti oggi e cosa rimarrebbe se fosse approvata la proposta della direzione generale della ASL.