Campane moleste a Gianola: impossibile riposare

Una vacanza macchiata dal suono, prolungato, di campane artificiali, in qualsiasi ora del giorno. Un turista originario di Gorizia ha giurato che difficilmente tornerà a Formia dove il suo periodo di riposo di due settimane, lungo il litorale di levante di Gianola, è stato gradevole in tutti i suoi aspetti ma, alla distanza, è stato vanificato dal suono registrato delle campane di un istituto religioso.

Questo villeggiante, probabilmente ospite di un campeggio della zona, ha ammesso di essere tornato in Friuli più stanco del suo arrivo a Formia e, dopo aver dormito poco e male, il suo malessere l’ha ora esternato pubblicamente dopo aver chiesto sollecitato – a quanto pare inutilmente – l’intervento del vicario generale dell’arcidiocesi di Gaeta, monsignor Giuseppe Sparagna, per intercedere nei confronti del parroco di Gianola, don Antonio De Arcangelis, e “graziare” così i timpani di residenti e villeggianti.


Il turista di Gorizia ha scritto anche al sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo perché, in qualità di massima autorità per la salute pubblica, promuova un sopralluogo della Polizia Locale e dell’Arpa Lazio.

Nel mirino c’è una sorta di inquinamento acustico a causa della durata, di quattro minuti, del suono, irradiato da alcuni altoparlanti, oltre la “normale tollerabilità” che – a suo dire – deve essere al massimo di un minuto. Il suono delle campane irradiato dall’istituto religioso di Gianola in passato aveva provocato un’altra rivolta di alcuni residenti, convinti – come il turista di Gorizia – che l’istituzione Chiesa non si discute. Cominciano ad esserlo i comportamenti di alcuni suoi rappresentanti…

 

A PAGINA 2 ‘LA LETTERA INVIATA A MONS. SPARAGNA’

A PAGINA 3 ‘LA LETTERA AL SINDACO BARTOLOMEO’