E’ allarme depurazione su Ventotene e Santo Stefano, denuncia del professor Impagliazzo

di Antonio Impagliazzo

Sui fondali a sud-est dell’isola di Santo Stefano (indicata come parete n.4) vi è una risorsa di eccellenza che caratterizza e qualifica l’intera Area marina protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano”. La sua composizione biologica custodisce da sempre spirografi, madrepore, spugne di mare, coralli, gorgonie, tartufi di mare, celenterati e poriferi di straordinaria bellezza. Nelle vicinanze della parete n.4 è presente la “Grotta dei Gamberi”, dove sostano e vivono le ”cicale” (specie marina protetta) mentre nelle acque e nelle scogliere dei fondali circostanti vivono indisturbate numerose colonie di cernie brune e dorate, branchi di saraghi, corvine e dentici.


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La Molara situata al confine con la zona A dell’Area marina protetta costituisce oggi, la punta di diamante di questa straordinaria risorsa naturale abbondante di vegetazione e di una moltitudine di specie ittiche diverse. Molti sub ritengono questo paradiso subacqueo del Mediterraneo non inferiore al Mar Rosso per ricchezza e per abbondanza di pesci e lo stesso Raimondo Bucher, pioniere delle immersioni, che nelle acque tra Vasca Giulia e la parete n.4 aveva perso uno dei suoi amici più cari (Massimo D’Asta), ritornando nel 1999 sull’isola, affermò: “è un mare da amare, da rispettare e da difendere; Santo Stefano, il mare e l’habitat biologico che lo circondano sono la bandiera della mia gioventù e della mia vita. Rimuovere questo “status” biologico, unico presente nel Mediterraneo, che perdura intatto da oltre duecento anni, significherebbe distruggere una risorsa immensa che appartiene al patrimonio universale delle aree protette e che non può essere pensata unicamente come semplice opinione.

La delibera di indirizzo n.13, approvata dal Consiglio Comunale di Ventotene il 29.08.2014 ad oggetto Proposta di aggiornamento e revisione della zonizzazione della AMP non menziona assolutamente un “corridoio di transito“ intorno all’isola di Santo Stefano ed inoltre, occorre precisare che l’area di Riserva integrale (zona A) rappresenta soltanto un 15-20% circa dell’Area Marina Protetta, per cui l’isola di Santo Stefano è interessata soltanto in parte dalla fascia “A” di tutela e comunque aperta verso una disciplina di ampia attenzione.

Infatti la Zona “A” è una zona di rispetto integrale, dove l’accesso è consentito per motivi di servizio o di ricerca ed alle imbarcazioni da diporto in difficoltà in attesa di soccorso. E’ comunque consentita la balneazione, le visite guidate in apnea e “la rotta del paesaggio costiero” per consentire l’accesso all’isola. Quando si afferma che “Santo Stefano è l’unica zona di fascia “A”, cioè di tutela integrale è vera l’indicazione, ma deve essere integrata dalla precisazione che la fascia “A” riguarda solo una parte dell’isola.

RISCHI E INDICAZIONI PER IL FUTURO DELL’AREA SENSIBILE A PAGINA 3