Fondi, l’operazione Antimafia anticipata da un nuovo rogo d’auto

Un rogo d’auto seguito dalla retata coordinata dall’Antimafia di Roma, e che per il trambusto scatenato dalle 14 misure cautelari applicate dai carabinieri del Comando provinciale di Latina rischiava di passare inosservato. Un incendio avvenuto intorno alle 2 di martedì – la notte precedente all’operazione “Jars”, scattata all’alba di mercoledì – e che per il momento resta un giallo, portando a non scartare l’ipotesi di un nuovo avvertimento.

A bruciare è stata l’Opel Astra di una 55enne fondana incensurata e residente fuori città, zia di due fratelli già noti alle forze dell’ordine e citati a più riprese proprio nell’inchiesta sul traffico di droga a Fondi e sull’annessa faida andata in scena tra due presunti gruppi criminali, sebbene i soggetti in questione non siano stati sfiorati dai provvedimenti restrittivi. Un collegamento magari casuale, ma di fatto inquietante.


La macchina era parcheggiata sotto l’abitazione di famiglia, in via Appia lato Itri, ed è stata distrutta nella parte posteriore. Scattato l’allarme, sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri della Tenenza della Piana, che però durante i sopralluoghi non hanno rinvenuto inneschi o altro materiale tale da far propendere con decisione per un’azione dolosa. Una circostanza che porta gli intervenuti a non escludere un rogo di natura accidentale, ma c’è comunque il timore che l’accaduto possa invece rappresentare una sorta di recrudescenza delle tensioni per il controllo delle piazze di spaccio registratesi negli ultimi anni, in particolare nel 2021, quando si susseguirono almeno nove avvertimenti simili.

Diverse auto vennero distrutte da incendi e bombe carta, spesso nell’ambito di intimidazioni trasversali andate a colpire familiari di presunti pusher e fiancheggiatori dei gruppi che secondo le indagini coordinate dalla Dda capitolina si stavano sfidando per controllare il mercato degli stupefacenti.