Sparatoria in hotel, la donna colpita due volte: è ancora grave. Il movente è la gelosia

(Da sx Fidaleo, Mignano e Molinaro)

Si trova ancora in gravi condizioni Miriam Mignano, la 31enne di Castelforte ferita martedì a colpi di pistola dal 58enne carabiniere Giuseppe Molinaro, che con la stessa arma ha ucciso il 67enne Giovanni Fidaleo. Da poco diventata dipendente Italpol dopo aver a lungo lavorato nell’hotel di Castelforte teatro dei fatti, il Nuova Suio, ieri la donna era stata trasferita d’urgenza in eliambulanza presso il policlinico capitolino Gemelli, per essere poi sottoposta a una delicata operazione. Nella sparatoria è stata la prima ad essere colpita, venendo attinta da due protettili, uno all’addome e uno all’altezza del seno sinistro. Resta ricoverata in terapia intensiva e in prognosi riservata.


Quattro i colpi che hanno invece ferito mortalmente Fidaleo, direttore dell’albergo Nuova Suio. L’autore dell’omicidio lo ha colpito tre volte tra addome e torace, e una volta alla mascella. Un dramma che oltre a quella di Castelforte ha sconvolto le comunità di Itri, paese di cui l’uomo era originario, e di San Giorgio a Liri, comune del frusinate in cui viveva con moglie e due figli. Un volto noto non solo per la propria attività, Fidaleo, ma anche per i trascorsi da calciatore e la passione per la politica, che alle ultime elezioni amministrative lo aveva visto candidarsi in consiglio. La sua salma è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, restando a disposizione dell’autorità giudiziaria per lo svolgimento dell’autopsia.

Da una preliminare ricostruzione, il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale ha avuto una relazione sentimentale recentemente terminata”, dicono dalla Procura della Repubblica di Cassino. Il carabiniere autore dell’omicidio e del tentato omicidio, reo confesso, si è costituito venendo tratto in arresto dai colleghi dei comandi provinciali di Latina e Caserta. Per anni Molinaro, brigadiere originario di Teano, aveva prestato servizio presso la Stazione di Santi Cosma e Damiano, e dall’agosto del 2022 era passato in forza alla Stazione di Carinola, nel casertano. Da pochi giorni, ed esattamente dal 22 febbraio, era in licenza per “gravi motivi di salute”.

All’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali dell’albergo – per i rilievi specialistici da parte del Ris di Roma, inerenti la balistica -; la pistola d’ordinanza e l’autovettura (Ford Focus) del militare; 7 bossoli esplosi cal. 9 PB; 3 frammenti di ogive; una spranga di alluminio; varie tracce di natura ematica; il dvr del sistema di videosorveglianza della struttura ricettiva, pur verosimilmente non funzionante; tre telefoni cellulari, di cui uno appartenente a una persona informata sui fatti.

Al militare in manette sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. Nel frattempo, ammesse le proprie responsabilità in sede di interrogatorio, è stato associato presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.