Ex Di Donato, De Filippis condannato a risarcire la Regione

Condanna confermata in appello, seppure con un notevolissimo sconto, per Raniero Vincenzo De Filippis, di Fondi, all’epoca dei fatti presidente e legale rappresentante dell’Ipab “SS. Annunziata di Gaeta”.

Anziché dover risarcire alla Regione Lazio un milione di euro, per “fatti di mala gestio consistiti nello sviamento di risorse pubbliche vincolate alla realizzazione di un’opera pubblica”, l’ex potente dirigente regionale dovrà pagare 150mila euro.


La vicenda, oggetto di indagini della Guardia di finanza, è quella del finanziamento regionale per la realizzazione di un Centro regionale polivalente a servizio dei migranti presso la ex colonia “Di Donato” di Formia, che l’Ipab aveva ricevuto in comodato dal Comune insieme a una parte dei terreni adiacenti.

Sul fronte penale il processo è finito davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino con un proscioglimento per intervenuta prescrizione.

Per quell’opera finanziata e mai realizzata, De Filippis, due anni fa, è stato però condannato dalla Corte dei Conti a risarcire un milione di euro alla Regione Lazio.

L’ex presidente dell’Ipab ha fatto appello e ottenuto ora una condanna a risarcire solo il 15% di quella somma.

Per i giudici contabili, vi è stato “un grave danno patrimoniale a carico della Regione” ed è stato “conseguenza della condotta gravemente colposa serbata dal De Filippis (e non solo) nella gestione di quota parte dei finanziamenti ricevuti dall’Ipab “SS. Annunziata” per la realizzazione di un Centro regionale polivalente a servizio dei migranti”.

Gli stessi giudici hanno però condiviso quanto sostenuto dall’ex dirigente relativamente al ruolo avuto nella vicenda da altri rappresentanti dell’Ipab mai mandati a giudizio.

La condanna è stata quindi ridotta a 150mila euro.

In passato De Filippis è già stato condannato dalla Corte dei Conti che, per lo sperpero di denaro pubblico relativo ai progetti per l’autostrada Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone, gli ha imposto di risarcire ad Autostrade del Lazio 430mila euro.