Pestaggio a Fondi, si costituiscono due dei tre ricercati. Gli altri arrestati col Covid

Col fiato delle forze dell’ordine sul collo, alla fine hanno deciso di costituirsi due dei tre indiani che avevano eluso le ordinanze di custodia cautelare emesse lunedì per la brutale aggressione avvenuta il 30 settembre a Fondi, ai danni di due connazionali.

Dopo essersi dati alla macchia, si sono presentati venerdì presso la casa circondariale di Latina accompagnati da un avvocato. Si tratta di un 29enne e un 28enne, il primo dei quali considerato uno dei capi della banda di picchiatori, l’unico finora a piede libero. All’appello al momento manca solo un dei sei indagati, un 19enne.


Intanto, gli interrogatori di garanzia dei tre arrestati ad inizio settimana, un 45enne, un 30enne e un 23enne, sono saltati: sono tutti risultati positivi al Covid-19. Si trovano in isolamento, due nel carcere di Rebibbia, l’altro in quello di Rieti.

Il raid punitivo che ha portato alle misure cautelari, per poco non si trasformava in omicidio: le due vittime, due braccianti 41enne, vennero ferite da una ventina di uomini armati di asce artigianali, bastoni, roncole, mazze ferrate e bottiglie di birra. Si salvarono solo per il rotto della cuffia, con ferite giudicate guaribili tra i 60 e i 70 giorni.

Un sanguinoso pestaggio avvenuto in via Roma e nato per circostanze tutte da chiarire, anche per via di presunte minacce ad alcuni testimoni e della reticenza dimostrata dalle stesse vittime. Al riguardo i poliziotti del Commissariato della Piana, diretti dal vicequestore Marco De Bartolis, privilegiano le piste che portano al racket del caporalato e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I cinque indagati finiti in carcere sono difesi dagli avvocati Arcangelo Peppe, Luca Giudetti e Stefano Iucci.