Castello di Gianola, accolto l’appello: nessuna demolizione

Nessuna demolizione all’interno del Castello di Gianola.

Il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello del proprietario del complesso, l’avvocato Gennaro Orefice, ha annullato le ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi e di demolizione degli interventi considerati abusivi emesse dall’Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse.


Sembra così che sia stata messa la parola fine all’annoso braccio di ferro sul destino del castello di Formia.

Il Castello di Gianola nel 1997, con decreto del Ministero dei beni culturali, è stato dichiarato un complesso immobiliare “di villa e giardino di non comune bellezza e di particolare interesse storico, artistico, archeologico e architettonico” e assoggettato a vincolo monumentale.

Trovandosi all’interno del Parco Riviera di Ulisse, il castello è stato poi assoggettato anche a vincolo ambientale.

L’avvocato Orefice ha realizzato tutta una serie di lavori all’interno e all’esterno dell’immobile, specificando che si trattava di opere di restauro, volte a consentire una controllata fruibilità collettiva del bene.

Nel 2011, riscontrando delle difformità rispetto a quanto previsto nella dichiarazione di inizio attività presentata l’anno prima da Orefice, il Comune di Formia ha però ordinato la demolizione di quelle opere.

Provvedimento poi revocato su disposizione della Soprintendenza, specificando che i lavori erano stati seguiti ed avallati dai funzionari del Mibact.

Nel 2013 a chiedere il ripristino dello stato dei luoghi e l’abbattimento di quegli interventi è stato quindi l’Ente Parco, che nonostante le successive richieste della Soprintendenza non ha revocato quei provvedimenti, avallati dal Tar ma ora bocciati da Palazzo Spada.

Il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello dell’avvocato Orefice, ha infatti specificato che in casi del genere la competenza è del Ministero.