Arriva in ospedale con qualche frattura e muore dopo un mese: venti indagati

Il "Dono Svizzero" di Formia

Giunta al “Dono Svizzero” con qualche frattura, dopo essere stata investita il 5 dicembre scorso da un’auto mentre attraversava la strada a in via Europa, a Gaeta, una donna di 77 anni, si era vista assegnare una prognosi di 40 giorni. Dopo due interventi chirurgici, compiuti soprattutto per ridurre le fratture al femore e al polso sinistro, sembrava che in poco più di un mese Gina Capobianco dovesse completamente ristabilirsi. La situazione però è poi precipitata e il 3 gennaio l’anziana di Gaeta ha perso la vita.

Una vicenda su cui la Procura della Repubblica di Cassino vuole vederci chiaro e, ipotizzando l’omicidio colposo, ha aperto un’inchiesta con venti indagati.


Sotto accusa l’automobilista di Gaeta che ha travolto la 77enne e 19 tra infermieri e medici dell’ospedale di Formia. Gli inquirenti ipotizzano infatti proprio la colpa medica.

La 77enne, vittima forse di un’ischemia, a un tratto aveva iniziato ad avere problemi a parlare.

Sulla salma dell’anziana è stata quindi effettuata l’autopsia, eseguita presso l’ospedale di Cassino e durata quattro ore.

Un accertamento affidato dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice al medico legale Daniela Lucidi e a cui hanno preso parte anche i medici legali nominati dai difensori degli indagati, gli avvocati Vincenzo Macari, Gianfranco Testa, Sara Grieco, Ernesto Renzi e Alfredo Zaza D’Aulisio.

L’esame autoptico non avrebbe però fornito particolari risposte agli interrogativi degli inquirenti e in Procura, essendo stati compiuti anche degli esami istologici, attendono ora la consulenza medico-legale, che verrà consegnata dalla dottoressa Lucidi entro novanta giorni.