Altra estate all’ombra, per il “gioiello” della Marina di Fondi. Aspettando la luce, le pulizie le fa Forza Nuova

Un degrado che appare senza fine, per la piazza vista mare di Sant’Anastasia, a ridosso della foce dell’omonimo canale. Passano gli anni, si susseguono le stagioni estive, eppure quel fazzoletto di territorio continua ad essere un piccolo buco nero. A dispetto di una cornice mozzafiato.

Nelle intenzioni amministrative sbandierate all’epoca del restyling a suon di soldi pubblici, doveva rappresentare il biglietto da visita di un litorale fondano che si intendeva finalmente rilanciare. Anzi, lanciare tout court, considerando i decenni passati nel più totale abbandono, preda di abusivismo edilizio e di una visione turistica miope. Invece ci si è ritrovati con un monumento all’incuria. Altro che fiore all’occhiello della Marina di Fondi.


Una situazione ormai familiare, a cittadini e turisti. Purtroppo. Passaggi e passerelle in legno danneggiate e, quando va bene, rattoppate alla bell’e meglio. Da una parte erbacce, dall’altra aiuole abbandonate all’arsura. Passamano e staccionate che di certo hanno visto giorni migliori. La fontana che di zampillare ha smesso da tempo immemore, ritrovandosi per lunghi periodi alla stregua di un vascone colmo di acqua piovana limacciosa. Per non parlare di un altro classico di quella piazza: le barriere architettoniche. Ed in particolare l’ascensore per disabili per l’accesso alla seconda spiaggia, chissà perché di fatto mai entrato in funzione. Riducendosi a immondezzaio. Nient’altro che grande cassonetto lato ponte. Almeno quello per fortuna ben saldo, nonostante le facili ironie di non pochi forestieri.

Un paesaggio da cartolina – tanti gli aficionados da fuori provincia -, condizioni quasi da incubo. Alla faccia degli oltre 750mila euro spesi durante l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Luigi Parisella, la mancanza di manutenzione generale, pure quella più elementare, e le dimenticanze istituzionali col tempo l’hanno fatta da padrone. Da oltre un decennio a questa parte la piazza che, lasciatasi alle spalle l’era dell’abuivismo, doveva essere avamposto primario della nascente marina locale, con tanto di porto turistico rimasto nel cassetto, si è ritrovata nel dimenticatoio. Peggiorando a vista d’occhio, a livello strutturale. A suo modo un simbolo.

E pensare che quell’area potrebbe rappresentare un ulteriore valore aggiunto al territorio anche grazie alla domus romana spuntata durante i lavori di riqualificazione del 2005 (tanto ci sarebbe da dire, e indagare, sul patrimonio archeologico di tutta la fascia costiera). Altra storia nota: seppellita in via temporanea, la domus non ha mai rivisto la luce. Indicativo, come l’unico reperto asportato dal sito da parte delle autorità, un busto rappresentante l’imperatore Cesare Augusto, si trovi da sempre presso il Museo archeologico nazionale di Sperlonga. Sempre temporaneamente, ci mancherebbe.

Mentre col secondo mandato dell’attuale primo cittadino, Salvatore De Meo, si è dato il via a una progressiva svolta ad ampio raggio che ha riguardato tutto il litorale, dalla cosiddetta “variante campeggi” all’attuazione del Piano di utilizzazione dell’arenile, fino al restyling di altri sbocchi a mare, parcheggi e servizi inclusi, la piazza Sant’Anastasia è rimasta a guardare. Imprigionata finora in un lento declino. La luce potrebbe essere rappresentata da un nuovo progetto di mobilità sostenibile, pensato per consentirne il collegamento con il Salto di Fondi, attraversando la Flacca. Un progetto da circa 700mila euro, di cui una quota da 300mila a carico del Comune e il resto reperito tramite finanziamento regionale. La relativa gara è in corso di aggiudicazione.

Nel frattempo, però, è iniziata un’altra estivE. I soliti rattoppi alla buona sul legno e nulla più. Ancora incuria a farla da padrona. Stessa storia, stesso posto, stesso… mar. Con una piccola inversione di marcia, tuttavia. Non per mano istituzionale: ci hanno pensato gli attivisti di Forza Nuova.

Diversi, stagione dopo stagione, gli interventi della politica. Ultimi in ordine di tempo, ripetuti, quelli del Movimento 5 Stelle e, giusto nei giorni scorsi, quello dei forzanovisti. Fatto di parole e concretezza. Dalla sezione locale hanno tentato di dare il buon esempio piegando la schiena al sole: guanti, sacco nero e ramazza alla mano, in collaborazione con alcuni residenti del posto hanno effettuato un’azione dimostrativa. Una denuncia contro l’annoso stato di degrado messa in atto facendo per quanto possibile manutenzione. Dal togliere le erbacce, al pulire la fontana “dormiente”.

«La nostra azione ha voluto essere in primis esempio di civiltà (c’erano anche dei bambini, ndr), ma soprattutto dimostrare che a volte non servono centinaia di migliaia di euro per il bene della comunità», ha detto il segretario, Serafino Iannone. Sottolineandolo, ce ne fosse bisogno: «Basta avere semplicemente un po’ di buona volontà». A riprova che, in attesa del disco verde per il progetto di mobilità che dovrebbe restituire nuova dignità anche a piazza Sant’Anastasia, per renderla quantomeno presentabile servirebbe davvero poco. Fondi limitati, buona lena e olio di gomito.

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