Amianto abbandonato, maxi-bonifica a Lenola

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale, ha bonificato tutti i siti e gli spazi pubblici ove erano stati abbandonati da ignoti manufatti in cemento – amianto.

Il progetto di bonifica del territorio, lanciato dall’assessore all’ambiente Carlo Pietrosanto, dopo le analisi effettuate dalla ASL, ha riguardato vari siti: la SR 637, Vallecimara, Raparolo, Passignano e via Guglielmo Marconi.


I campioni analizzati hanno confermato la presenza di fibre di amianto tipo crisotilo e crisotilo misto a crocidolite e classificati come materiale da costruzione contenente amianto. Codice CER 170605 – rifiuto pericoloso – caratteristica di pericolo HP7 8Reg. UE n. 1357/2014).

L’intervento è stato possibile anche grazie alla collaborazione di Augusto Ingrao che, qualche anno fa, aveva censito tutti i siti contaminati elaborando anche un documento con illustrazione fotografica e alla impresa Guglietta che ha condotto direttamente le operazioni di bonifica.

Con quest’ultima l’amministrazione ha intenzione di promuovere a breve una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per incentivare e facilitare l’attività di bonifica di materiale in cemento amianto presente nelle abitazioni private (lastre di copertura, canne fumarie, serbatoi, tubazioni, ecc).

Com’è noto, il deterioramento e/o il danneggiamento di coperture e manufatti contenenti amianto (eternit), possono disperdere fibre altamente pericolose per la salute.
La ricezione delle richieste del privato saranno acquisite dal comune e saranno trasmesse tempestivamente alla ditta incaricata.

Giova comunque ricordare che l’abbandono illegale di rifiuti pericolosi è un reato penale, contemplato dall’art. 137 Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e prevede l’arresto da 6 mesi a 2 anni e con sanzioni da 3 mila a 30 mila euro”.