Monte San Biagio, critiche per l’aumento del prezzo dei parcheggi alla stazione ferroviaria

“Come si fa a lucrare su chi ogni giorno affronta un viaggio, spesso infinito, per andare a lavoro e per di più senza nessuna garanzia? Quello che succede al parcheggio presso la stazione ferroviaria di Monte San Biagio è assurdo”.

Lo scrive in una nota Attilio Pietrosanto di di Sinistra, Ecologia e Libertà di Lenola, che ha duramente criticato il prossimo aumento del prezzo dei parcheggi alla stazione ferroviaria.


“Per i non residenti – continua la nota -, quindi per la stragrande maggioranza di coloro che usano il parcheggio, si ritoccano le tariffe fino a 30 euro mensile per l’abbonamento del parcheggio! Un parcheggio in cui può succedere di tutto, dai furti a parti smontate delle macchine da chi usa tale posteggio come un negozio all’aria aperta di ricambi! Volete aumentare le tariffe? Bene, ma cercate di dare un servizio degno di tali aumenti! Quindi oltre il danno la beffa: aumenta il parcheggio senza nessuna sorveglianza!

La legge recita che nel realizzare un’area di sosta a pagamento il Comune deve offrire nell’immediata vicinanza uno spazio adibito alla sosta non custodita o senza dispositivi di controllo di durata sosta. Cosa assolutamente disattesa in quanto anche per le strisce blu, come dicevo, non c’è nessun controllo. Veramente una scelta infelice da parte di chi gestisce il parcheggio antistante la Stazione e da chi ha firmato l’ordinanza, con un attraversamento pedonale tra i più pericolosi della zona.

Per non parlare della segnaletica a terra: incomprensibile ed assolutamente inadeguata, con dei buchi enormi che quasi ogni giorno troviamo nel parcheggio con il rischio di incidenti o gravi danni alle vetture. Un parcheggio peraltro spesso inagibile a causa di manifestazioni che si protraggono per settimane intere a danno di chi paga per un servizio che non c’è!

Insomma a nome di tutti i pendolari chiediamo una rimodulazione delle tariffe e soprattutto un aumento delle strisce bianche non a pagamento. È ora di smetterla di “mangiare” sulle spalle di chi lavora attraverso aumenti ingiustificati”.