Teatri inagibili, pericolosi e chiusi … ma una poltrona c’è. Ipab e Alzaia in guerra.

“Il teatro Remigio Paone di Formia manca di igiene e salubrità negli spazi adibiti alla presenza del pubblico e di sicurezza strutturale a causa del deterioramento dell’edificio”. Nello stesso tempo anche l’auditorium Foa di via Olivastro Spaventola non ha i certificati assicurativi e di agibilità. La prima affermazione si riferisce a quanto riportato dall’architetto Maurizio di Mario nella perizia giurata chiesta dall’allora direttore dell’Ipab Giovanni Caprio circa le infiltrazioni d’acqua visibili nella struttura. Eppure in entrambi gli edifici sono proseguite fino a giugno scorso tutte le attività previste, dalle programmazioni teatrali ai laboratori. Alla faccia della sicurezza. Basti pensare che all’interno dell’auditorium Foa di via Olivastro Spaventola l’amministrazione comunale di Formia ha svolto anche l’apertura del mese della legalità. E si trattava di un edificio inagibile, stando anche a quanto affermato da qualcuno dei dipendenti degli uffici comunali ai rappresentanti della fondazione Alzaia che si sono recati in Comune per ottenere la documentazione assicurativa e di agibilità della struttura fino a qualche mese fa, quando prima il presidente della fondazione, Bianchi, e poi l’Ipab hanno richiesto le documentazioni mai arrivate.

Una manifestazione proprio davanti al teatro Remigio Paone di Formia del comitato "Apriamo gli spazi alla cultura"
Una manifestazione proprio davanti al teatro Remigio Paone di Formia del comitato “Apriamo gli spazi alla cultura”

Eppure proprio l’attuale amministrazione comunale, per mesi, è andata affermando come la cultura e gli spazi ad essa adibiti, fossero una priorità assoluta, tant’è che l’attuale assessore all’ambiente Claudio Marciano mise in piedi persino un comitato civico per rivendicare maggiore disponibilità e spazio per la cultura in città, durante la precedente amministrazione comunale. Sta di fatto invece che dopo 3 anni e quasi 100mila presenze, risultati ottenuti progressivamente, oggi il teatro Paone torna ad essere un non luogo. Inutilizzabile, come lo stesso Foa che, invece, inutilizzabile lo è da sempre.


Lo scivolone di Zingaretti sul commissariamento ad Agresti. L’Ipab – che li gestisce entrambi – viene commissariata nel gennaio scorso dal governatore della Regione Lazio Zingaretti, dopo le gravi accuse di malagestione, e viene nominato come commissario Giovanni Agresti. Ma Zingaretti viene bacchettato dall’Anticorruzione e deve fare un passo indietro così Agresti è costretto a rinunciare perchè la sua nomina è illegittima secondo la legge Severino, perchè questi è rappresentante legale di ben due cliniche convenzionate con la Regione Lazio. Prima di andar via però non dimentica di attaccare a viso aperto con accuse gravi sia il direttore amministrativo dell’Ipab Caprio che il presidente della fondazione Alzaia Bianchi. Insomma la decisione di Zingaretti di commissariare non era più rinviabile anche alla luce di quanto accaduto già da tempo all’ex direttore dellIpab Raniero De Filippis, arrestato nell’inchiesta sulla discarica di Malagrotta e indagato per la maxi mazzetta del Caso Di Stefano. Con il coinvolgimento in alcune vicende addirittura dell’arcivescovo di Gaeta.

Giovanni Agresti
Giovanni Agresti

Alzaia – Ipab: è guerra! Si tratta di un tutti contro tutti, specie tra la fondazione Alzaia e la stessa Ipab. La prima, nata come Onlus, e poi di fatto diventata una società in house dell’Ipab, vive un aspro conflitto con le decisioni prese dalla Regione. Così accade che a giugno, dopo la rinuncia forzata di Giovanni Agresti nel ruolo di commissario dell’Ipab, arriva da Roma il commissario Luciana Selmi che, nonostante la perizia giurata dell’architetto di Mario, relativamente ai pericoli segnalati, ritiene più opportuno – come fanno notare dalla stessa fondazione – “nominare un direttore artistico (Clemente Ruggiero) di cui nessuno sentiva la necessità, non un teatrante ma un musicista di Roma, e mettere in piedi iniziative per cacciare dal teatro la Fondazione Alzaia, ente strumentale dell’IPAB che, per quattro anni in nome e per conto di essa, aveva gestito i servizi del teatro senza neppure specificare chi avrebbe, in alterativa alla Fondazione Alzaia, assicurato i servizi di sicurezza, di comunicazione, la pulizia, la vigilanza e la custodia, la gestione delle domande di utilizzo e del calendario”.

aremolDai trasporti alla cultura: Chi è Clemente Ruggieri? Su Ruggieri – il nuovo direttore – va precisato che questi ha vissuto gli ultimi anni intraprendendo una vera e propria carriera politica senza distinguo, visto che è stato consigliere regionale eletto nel 2000 con la lista Udeur-Mastella, poi candidato a sostegno dell’ex governatore Marrazzo che lo nominò presidente del Consiglio di amministrazione dell’Aremol. Poi ancora alle elezioni comunali di Roma, candidato con la lista civica per Alfio Marchini e alle ultime elezioni europee per l’onorevole Goffredo Bettini al Parlamento Europeo. Ma in fondo Zingaretti un danno glielo ha fatto spostando il limite di pensionamento a 60 anni, altrimenti Ruggiero ad agosto avrebbe potuto percepire il vitalizio a partire dai 50 anni.

Auditorium "Vittorio Foa" a Formia
Auditorium “Vittorio Foa” a Formia

Formia senza alcuna programmazione teatrale. Sta di fatto che oggi nonostante l’esistenza di due strutture teatrali, nessuna delle due è adoperabile per fare cultura – e c’è n’è così tanto bisogno – in questa città. Ciò che di più assurdo emerge da questa vicenda, non è solo che entrambe le opere al di là di chi le ha utilizzate, sono in pratica fatiscenti già a partire dalla loro fase progettuale, ma nel frattempo ci si preoccupa di altro. E’ la stessa Alzaia che ricorda, relativamente al Remigio Paone, come “secondo la perizia giurata è emerso che sono problemi che attengono la progettazione e l’esecuzione dei lavori fatti a suo tempo dall’architetto Samperi e dalla ditta che li eseguì. Mentre il primo commissario (Agresti, ndr), inconferibile, si era occupato dei piccoli lavori relativi alla sicurezza e alla certificazione dei vigili del fuoco, non ancora terminati, il secondo commissario per tre mesi, nulla ha fatto per eliminare i problemi strutturali evidenziati dalla perizia giurata“. Tutto ciò col risultato che associazioni, collettivi, giovani, scuole, pubblico e disabili – insomma una città intera, anzi un comprensorio intero – non ha più un teatro. Alla faccia della cultura.