Venerdì il collegio presieduto dal giudice Lucia Aielli, che al termine della discussione del giorno precedente si era riservato di decidere, ha messo da parte ogni punto interrogativo: a tornare libero, unicamente un prato. Solo uno dei 17 ricorsi presentati al Tribunale del riesame di Latina contro i recenti sequestri milionari a Sperlonga è stato accolto. Con l’impianto accusatorio messo in campo dalla Procura, incentrato sull’ipotesi di una maxi-lottizzazione abusiva da oltre 140mila metri quadri, che ha retto pienamente.
Unica istanza a passare lo scoglio del Riesame, quella presentata dall’avvocato Gianni Lauretti per conto della famiglia Amarante: il lotto in questione è rappresentato da un terreno spoglio, senza alcuna richiesta di concessione edilizia, acquistato appena un paio di mesi fa e con un iter burocratico non ancora formalizzato. Nella miriade di aree raggiunte dai sigilli a metà luglio, ci sarebbe finito sostanzialmente per sbaglio. Circostanza che ha portato al dissequestro, pur non andando ad inficiare tutto il resto. Respinti i ricorsi delle altre parti terze. Respinto quello del Comune sui lotti di sua proprietà
, strade e marciapiedi inclusi. Respinto quello dell’ex sindaco Armando Cusani, non toccato dai sequestri se non in qualità di indagato.