Sequestri milionari a Sperlonga, il Riesame si riserva su 17 ricorsi

Col fiato sospeso. Al termine dell’udienza di giovedì, il Tribunale del riesame di Latina si è riservato di decidere in merito ai ricorsi presentati da alcuni dei privati colpiti dai sequestri per 100 milioni d’euro avvenuti nella parte nuova di Sperlonga a metà luglio, per l’ipotesi di lottizzazione abusiva. Ben 17, i ricorsi contemporaneamente al vaglio nell’occasione, con molti dei titolari degli immobili, dei cantieri e dei lotti finiti sotto sigilli che hanno scelto di non presentare alcuna istanza ai giudici del Riesame.

Nel corso della discussione dei casi esaminati ieri, protrattasi fino a quando erano circa le 20, l’avvocato Francesco Di Collo ha sostenuto come il primo Programma integrato del Comune rivierasco – da dove ha preso il “la” l’indagine, concepito nel 1999 – fosse effettivamente da ritenersi illegittimo, ma non il secondo, datato 2004. “In questo caso, tutti gli standard sono stati rispettati”, ha detto l’avvocato nel richiedere il dissequestro dei beni dei propri assistiti, convinto proprio per questo che il provvedimento preventivo emesso dal gip Mara Mattioli su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano non avesse motivo di essere. Convinzione del resto comune ai restanti componenti del pool che cura gli interessi dei ricorrenti, che ha visto tra gli altri al lavoro gli avvocati Gianni Lauretti, Corrado De Simone e Luigi Antonio Panella.


Se le rispettive tesi verranno accolte o meno si saprà nella giornata di venerdì: il collegio presieduto dal giudice Lucia Aielli dovrebbe scogliere ogni riserva intorno a mezzogiorno.