Formia Servizi, il fascicolo torna in Procura. Udienza dal Gup aggiornata al 3 marzo

formia-serviziAGGIORNAMENTO Tutto come previsto. O quasi. E’ stata rinviata al prossimo 3 marzo davanti il Gup del Tribunale di Latina Guido Marcelli l’udienza preliminare per gli ex dirigenti e per i revisori dei conti che si sono succeduti ai vertici della Formia servizi prima del suo fallimento decretato il 23 settembre 2010. Il giudice preliminare Marcelli avrebbe dovuto decidere il rinvio a giudizio o meno dei membri del consiglio di amministrazione – Patrizia Averaimo, Giuseppe Masiello, Giacomo De Luca, Gianluca Giattino, Giuseppe Cannavale, Mauro Alessandro, Mario Galasso, Salvatore Testa e Loredana Pugliese – e del collegio dei revisori dei conti – Antonio D’Urso, Vincenzo Palmaccio, Erasmo Scipione e Alessandro Zannella -, tutti imputati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, di non aver esercitato la dovuta vigilanza sulla osservanza della legge e sul rispetto dei principi della corretta amministrazione e, soprattutto, della misteriosa distrazione, dal 2007 al 2009, di ben 244 mila euro.

L’udienza preliminare è stata rinviata per un’omessa notifica ad uno dei 14 imputati, il commercialista Antonio D’Urso, e perché quattro ex componenti del Cda, l’attuale assessore all’urbanistica del comune di Formia Giuseppe Masiello, Mario Galasso, Alessandro Zannella e Gianluca Giattino hanno fatto rilevare di non essere stati ancora interrogati dal magistrato inquirente, il sostituto procuratore Raffaella Falcione, dopo la conclusione delle indagini preliminari.


L’istanza è stata accolta dal Gup Marcelli e dalla pubblica accusa che ha annunciato l’invio delle convocazioni per interrogare Masiello, Galasso, Zannella e Giattino e permettere lo svolgimento, senza intoppi, dell’udienza preliminare il 3 marzo per evitare di sconfinare nella prescrizione.

Oggi hanno preannunciato la costituzione di parte civile i legali del curatore fallimentare Gianmarco Navarra e del gruppo consiliare dell’Udc al comune di Formia, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che ha motivato questa scelta a tutela degli interessi diffusi dell’amministrazione e dei principi di legalità e trasparenza. Nessuna traccia, invece, del Comune, che ha motivato la scelta di non costituirsi parte civile in quanto l’ente – nonostante fosse socio di maggioranza della Formia – non avrebbe subito alcun danno a differenza della curatela fallimentare.

Intanto proseguono gli accertamenti contabili della Corte dei Conti non sono sui 14 imputati per la bancarotta della società mista ma anche nei confronti di altri ex suoi dirigenti e consulenti le cui posizioni erano state stralciate durante lo svolgimento delle indagini preliminari. Una querelle politico-giudiziaria infinita con risvolti tutt’altro che definiti. Sotto ogni profilo.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Formia Servizi, indagati dal Gup ma il fascicolo potrebbe tornare in Procura. Intanto Schiano si smarca dal sindaco Bartolomeo – 18 dicembre -)

COMUNICATO STAMPA GRUPPO CONSILIARE UDC

*I consiglieri Udc di Formia"
*I consiglieri Udc di Formia”

“Come annunciato nei giorni scorsi questa mattina eravamo in aula per la richiesta di costituzione di parte civile nel processo sul fallimento della Formia Servizi rappresentati dall’Avvocato Cardillo Cupo. Abbiamo invece constatato l’assenza non giustificata del Comune di Formia. Ci teniamo a precisare, qualora ce ne sia bisogno, che la nostra costituzione non vuole essere contro qualcuno bensì contro un “sistema/carrozzone” creato ad hoc dal duo Bartolomeo-Vernetti che ha portato all’inevitabile fallimento.

Non può essere un caso che il Sindaco stia già pensando alla Golfo Servizi …

Non affatto stupiti leggiamo invece le dichiarazioni del capogruppo del PD Schiano, il quale, d’accordo sulla nostra tesi, dichiara che “la costituzione di parte civile era un atto dovuto a tutela dei cittadini”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di maggioranza Aprea. Ciò in netto contrasto con il farneticante comunicato del sindaco Bartolomeo che adduce 6 motivazioni aberranti per non far costituire il Comune di Formia parte civile.

Ma il meglio di se Bartolomeo lo da quando parla del multipiano dicendo che “alcun danno diverso, anche di natura non patrimoniale, si ritiene essere stato cagionato a causa dei fatti… di contro l’Amministrazione comunale, per effetto della sentenza dichiarativa di fallimento del 23/09/2010, acquisito, senza alcun costo, al proprio patrimonio indisponibile l’opera pubblica del multipiano”. Ebbene quando l’amministrazione Forte ha acquisito l’opera a patrimonio comunale contro tutto e tutti, con delibera di consiglio comunale n. 22 del 10.05.2010, l’attuale sindaco Bartolomeo (allora capogruppo del PD) votava contro l’acquisizione del multipiano. Oggi però inaugura gli ultimi 2 piani del parcheggio, dichiara che restituisce il parcheggio alla città e da la colpa alla precedente amministrazione del fallimento.

Ma come fa il Sindaco ha dichiarare che “il Comune di Formia non ha subito nessun danno dal fallimento della Formia Servizi” . Ma il solo credito che vantiamo di 1.200.000 euro cosa è? Inoltre continua a parlare di una maggioranza coesa sulla decisione ma le dichiarazioni dei consiglieri, soprattutto quella del capogruppo del suo partito di riferimento, dicono tutt’altro.

Non riusciamo proprio a capire perché l’amministrazione di Formia si costituisce parte civile nei processi di femminicidio e di criminalità organizzata, e fa bene, ma non si costituisce nei processi che riguardano i soldi dei cittadini formiani. O forse lo abbiamo capito troppo bene e con noi anche diversi autorevoli consiglieri di maggioranza. E proprio perché avevamo capito in anticipo che molti consiglieri comunali di maggioranza avrebbero convenuto con noi sull’opportunità di costituirsi, abbiamo deciso all’ultimo istante di farlo non più come gruppo consiliare bensì come semplici cittadini prima e consiglieri comunali poi.

Il rinvio al 3 marzo 2014 può quindi essere utile a chi, come noi, sostiene che la costituzione sia un atto di legalità e trasparenza a tutela dei cittadini. Auspichiamo quindi che i consiglieri sopracitati possano passare dalle parole ai fatti costituendosi parte civile in questo processo che dovrà spiegare alla città come può un società di parcheggi arrivare a provocare quei buchi di bilancio che hanno portato fino al fallimento. Altrimenti le dichiarazioni rilasciate saranno solo parole al vento e la nostra città non merita più questi giochetti da prima repubblica figli di una politica obsoleta e superata che ha provocato l’attuale forte distacco tra cittadini e politica.

Noi il 3 marzo 2014 ci saremo…”