Indiscrezioni, anche perché di notizie ufficiali al momento neppure l’ombra ma il fatto sembra fare clamore e neppure poco. Il Pd non presenterebbe il simbolo alle elezioni amministrative del prossimo settembre-ottobre.
A diffidare i dirigenti di partito locale sarebbe stato non il coordinamento provinciale, già tanto criticato dai dirigenti locali, bensì addirittura quello regionale che avrebbe inviato una raccomandata al circolo: sarebbero contestate presunte irregolarità nella riunione del direttivo.
La notizia fa scalpore perché se da una parte il Partito Democratico si era mosso per cercare di costruire una valida alternativa progressista sul territorio, cercando di aggregare tutte le forze di sinistra che volevano esserci, un’altra parte – per di più minoritaria facente capo all’ex sindaco Sandro Bartolomeo – aveva premuto per buttarsi sull’asse trasversale capitanato dal candidato sindaco Amato La Mura. L’asse trasversale, senza simboli di partiti, racchiude al proprio interno anche esponenti del movimento centrista locale e della stessa Lega, ma tutto ciò non aveva impedito allo stesso Bartolomeo e ad altri Dem o ex piddini di essere presenti all’inaugurazione del point di La Mura.
Da questa diatriba tutta interna al principale partito di centrosinistra italiano, nascerebbe la scelta – che molti accreditano direttamente al segretario regionale Bruno Astorre – di impedire che chiunque utilizzi il simbolo del Pd alle elezioni post estate 2021 a Formia.
Certo è che se poco cambia all’asse filo Bartolomeo che vuole entrare nella coalizione di La Mura, dove i simboli di partito non ci saranno, ben diversa è la questione nella nascente coalizione di centrosinistra, che sembrava aver individuato in Francesco Occipite Di Prisco il candidato a sindaco.
Sembra dunque ovvio che, a questo punto, alle prossime elezioni comunali il simbolo del Partito Democratico non comparirà sulla scena, ma ancora più scontato sembra il solco evidente scavato nell’ambiente Dem. Gli esponenti locali probabilmente non staranno fermi e militeranno attraverso civiche che richiamano al partito di Enrico Letta vuoi nella coalizione trasversale di La Mura, vuoi in quella progressista che, adesso potrebbe perdere la leadership del principale partito.
Difficile dire se la strategia adottata dalla dirigenza del partito sovracomunale di non imporsi sui dirigenti locali per una sintesi, a quanto pare incapace di riuscirsi a trovare, riuscirà a non sfaldare un partito che ha amministrato per anni e anni in quel di Formia e che dopo la parentesi dell’opposizione consiliare nel mandato del sindaco Paola Villa, probabilmente, a settembre ottobre non concorrerà neppure alle elezioni, se non sotto le mentite spoglie di schieramenti civici.