LATINA, OMICIDIO VACCARO. DOMICILIARI CONFERMATI PER D'ANTONIO

*Francesco D'Antonio*
*Francesco D’Antonio*

D’Antonio resterà agli arresti domiciliari. La Corte d’Assise del Tribunale di Latina, presieduta dal giudice Pierfrancesco De Angelis, ha sciolto la riserva e rigettato la richiesta fatta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano di riportare il giovane imputato, condannato in primo grado a 24 anni di reclusione per l’omicidio di Matteo Vaccaro, in carcere.

Sia il perito nominato dalla Corte d’Assise, che i consulenti del pm e della difesa, hanno considerato Francesco D’Antonio assolutamente incompatibile con il regime carcerario, in quanto vittima di una profonda depressione e di seri problemi della psiche.


Il perito aveva proposto il ricovero in una struttura specializzata, ma i giudici, che già in passato dinanzi a un analogo quadro hanno concesso al latinense di potersi curare agli arresti domiciliari, hanno ritenuto che la situazione non è mutata e che può restare a casa. Il pubblico ministero Miliano aveva proposto il carcere paventando il pericolo di fuga del ragazzo e quello di reiterazione del reato.

D’Antonio è ritenuto dagli inquirenti l’organizzatore di una spedizione punitiva contro i Vaccaro, dopo un litigio che il cugino aveva avuto nel locale dei ristoratori, finita nel sangue il 31 gennaio 2011 al Parco Europa. Soddisfatti della decisione della Corte d’Assise gli avvocati Leone Zeppieri e Pasquale Cardillo Cupo.