EVADE 21 EURO E CINQUANTA CENTESIMI DI IVA, CONDANNATO A DUE MESI E VENTI GIORNI

“E’ nell’Iva che si ritrovano i principali fattori di rischio nel funzionamento del sistema tributario italiano”. A sostenerlo è stata di recente la Corte dei Conti, che ha affrontato anche in audizioni parlamentari la piaga dell’evasione fiscale, dei miliardi che ogni anno non entrano nelle casse pubbliche e vedono i pochi contribuenti tartassati dal Fisco.

Capita così che, in una situazione del genere, un pontino è stato condannato in via definitiva per aver evaso 21 euro e mezzo di Iva. Per i giudici l’importo esiguo non conta. Il contribuente ha evaso utilizzando fatture per operazioni inesistenti ammontanti a poco più di cento euro. La pena? Due mesi e venti giorni di reclusione.