FORMIA, PRIMARIE PD: DIECI DOMANDE A SANDRO BARTOLOMEO ED ERNESTO SCHIANO

*Sandro Bartolomeo*
*Sandro Bartolomeo*

1. Domenica c’è il ballottaggio, avremo il verdetto finale su chi i cittadini hanno scelto debba rappresenterà il centrosinistra. Quale il tuo punto programmatico di forza che può farti vincere?

Ernesto Schiano: sicuramente il lavoro. Non ne faccio una questione di prioritá, ma di necessitá. Dobbiamo tamponare la fuga dei nostri giovani, assicurando loro opportunitá e occasioni. Il rischio é che il territorio perda le forze migliori, le competenze e professionalità. Come ha evidenziato il Rapporto Formia, nel biennio 2013 – 2014, se non invertiamo la rotta, rischiamo la rottura dei rapporti socio – economici, segnando il declino irreversibile della cittá. Solo trattenendo i nostri ragazzi a Formia stabiliremo le premesse per il Futuro.


Sandro Bartolomeo: non c’è un singolo aspetto programmatico ma un programma di lavoro, dalle grandi infrastrutture al sostegno alle attività produttive, dalla cura delle periferie a un serio intervento nel sociale, dalla efficienza della macchina amministrativa alle attività culturali, che deve far ripartire città. E’ una situazione simile quella del 2003, aggravata da una crisi economica generale molto pesante.

*Ernesto Schiano*
*Ernesto Schiano*

2. Tuttavia non sono mancate le schermaglie all’interno della coalizione. Come ne esce il Pd? Non corre il rischio di apparire indebolito dalle contrapposizioni interne?

Sandro Bartolomeo: una elezione primaria apre, di per sè, dei conflitti. Il problema è, una volta chiusa questa fase, lavorare insieme. Il PD, dove si è presentato diviso (vedi Milano, Genova, Cagliari) ha favorito la vittoria di altri candidati. A Formia non è accaduto, nonostante sostenga opzioni diverse. Sarà pure diviso ma è in buona salute.

Ernesto Schiano: come ogni competizione, anche le primarie, portavano con sé questo rischio, ma non credo che il Partito ne esca indebolito, anzi. Con le primarie abbiamo ridestato l’entusiasmo dei militanti e dei simpatizzanti.

3. Indipendentemente dal risultato lunedì inizia la vera campagna elettorale quella contro il Centrodestra. Anzitutto si tratterrà rinserrare le fila del proprio partito e della propria coalizione, quale strategia adottare?

Ernesto Schiano: prendere ciò che di buono ciascun programma avrá espresso, mettendo insieme le idee che servono per rilanciare la cittá. Dobbiamo tornare tra la gente, parlare, condividere. La politica non sia autoreferenziale, ma aperta alle istanze della cittadinanza. É quello che é chiaramente emerso da questo voto: i cittadini vogliono partecipare, pertanto meritano di essere ascoltati.

Sandro Bartolomeo: per me il problema non si pone. Da lunedì si lavora insieme con i ruoli che gli elettori ci avranno assegnato: altrimenti perche avremmo fatto le Primarie?

4. In caso di vittoria quale avversario pensi sia più difficile da battere e quali invece più semplice? Gli avversari storici delle destra o i movimenti e i raggruppamenti civici nascenti?

Sandro Bartolomeo: non esistono avversari più facili di altri. Sulla carta sono tutti sullo stesso piano: è durante la campagna elettorale che si vedranno le differenze. Certo, è ipotizzabile che questa volta ci siano molti più candidati sindaci e, tra questi, alcuni civici di maggior peso.

Ernesto Schiano: non ci sono avversari facili o difficili. É chiaro però che, il voto di maggio, sará un’incognita. Sicuramente domenica condizionerá gli assetti politici cittadini. Ciascuna coalizione, a seconda di chi sará l’interprete della nostra formazione, riparametrerá la propria coalizione, ne siamo convinti.

5. Le ultime elezioni nazionali hanno confermato l’allontanamento dei cittadini dalla politica. Cosa fare per invertire la tendenza?

Ernesto Schiano: semplice, dobbiamo tornare tra i cittadini, ascoltarli, coinvolgerli. Ma attenzione, questo non deve valere solo il giorno prima dell’elezione. La Politica, vera, seria e onesta ha il dovere di essere interprete della cittadinanza in ogni momento della quotidianità, se non lo capisce é destinata al fallimento.

Sandro Bartolomeo: buona politica, rigore e onestà nella vita pubblica. Non vivere di politica ma del proprio lavoro. Per me sono punti fondamentali che ho sempre rispettato in tanti anni in cui ho amministrato.

6. Ora entriamo nel merito dei programmi. Abbiamo visto nelle ultime settimana dati sconfortanti sulla decrescita economica e il disagio della piccola e media impresa con percentuali a Formia addirittura peggiori della media nazionale. Cosa fare per rilanciare i settori vitali della città?

Sandro Bartolomeo: una città più appetibile, ordinata, che invogli a investire nei settori trainanti: turismo, commercio, servizi e piccola impresa. E libera da condizionamenti imbarazzanti.

Ernesto Schiano: bisogna mettere insieme i principali attori sociali della cittá, stabilendo un patto tra le le forze sane del territorio. Ciò che é mancato in questi anni é stato il coinvolgimento delle associazioni di categoria, comitati e cittadini. É ora di renderli protagonisti.

7. Quale volto deve avere per voi Formia in futuro? O meglio cosa pensi sia necessario fare sul piano urbanistico e infrastrutturale riguardo le grandi opere tipo il porto, la riqualificazione dei siti dismessi e le periferie?

Ernesto Schiano: lo abbiamo detto con forza. Sul medio termine dobbiamo pensare a piccoli interventi che si concilino con le esigenze di cassa, utilizzando le risorse, competenze e professionalitá di cui disponiamo. Sul lungo termine dobbiamo dare corpo a quegli interventi capaci di disegnare la cittá, utilizzando i programmi nazionali ed europei. Su tutti penso ai Pirp (piani integrati di riqualificazione delle periferie) uno strumento che si é dimostrato capace di dare un nuovo volto alle realtà che se ne sono avvalse.

Sandro Bartolomeo: le mie idee sono note sulle infrastrutture. Sul porto turistico d’accordo a minimizzare l’impatto ambientale, poi Policlinico e seconda Stazione a S.Croce. Nuovo palazzo dello sport a Penitro, Centro Congressi all’ex Seven-Up, Universita del mare all’exGil. Tante micro opere in periferia: verde attrezzato, aree gioco, piccoli spazi per lo sport, marciapiedi in talune aree (vedi Fosso degli Ulivi). Interventi sociali diffusi: la crisi morde i più deboli che non possono aspettare la ripresa economica e rischiano di morire prima. Riportare il servizio smaltimento rifiuti sotto il controllo pubblico, dare certezze occupazionali a quanti lavorano nell’opera della città, estendere la differenziata che in questa città abbiamo avviato noi. Riportare la gestione dell’acqua al Comune. E in ultimo ma non per ultimo, ulteriore spinta alla cultura e alla rivalutazione archeologica della città. Su questo terreno credo di avere già dimostrato tutta la mia passione e sensibilità.

8. Cosa salveresti e cosa getteresti dell’amministrazione uscente?

Sandro Bartolomeo: l’attuale Amministrazione ha mandato avanti alcuni programmi ereditati; l’ha fatto senza dirlo, per poterseli intestare ma i ciittadini hanno capito e tra due mesi presenteranno il conto rispetto al vuoto di proposte e ai grandi ritardi accumulati.

Ernesto Schiano: mah, non riesco a dare un giudizio parziale, per me questa amministrazione rappresenta in pieno quel modo di fare politica, familistico – clientelare, che credo debba essere “rottamato”

9. C’è voglia di cambiamento. Come pensi di attuarlo?

Ernesto Schiano: cambiamento, una parola tanto abusata quanto poco praticata. In questa campagna, noi, abbiamo provato ad attuarlo, mettendo al centro i cittadini e i loro bisogni. Questo per noi é cambiamento, questo intendiamo per Politica con la p maiuscola.

Sandro Bartolomeo: se verrò eletto formerò una giunta tutta nuova, paritaria nel genere, in gran parte di giovani e persone competenti, nel rispetto delle opzioni di chi farà parte della mia coalizione e dei risultati ottenuti. È poi grande ricambio anche tra i dirigenti del Comune: alcuni stanno li da troppo tempo. E’ un bene che ruotino.

10. Insomma, perché votare per te?

Sandro Bartolomeo: chi mi vota sa cosa aspettarsi: impegno, esperienza, penso capacità, dedizione e amore per la città. La servo da trent’anni, senza averci  mai lavorato. Ho fatto molti sacrifici. Il centro di Priverno che ho fondato e diretto per trenta anni esigeva grande impegno. Ora sono più libero, sto bene e ho ancora voglia di impegnarmi se i cittadini lo vorranno.

Ernesto Schiano: vorrei dire ai cittadini che, scegliermi, significherâ cambiare rotta, sposare un progetto che ha a cuore la cittadinanza tutta, nessuno escluso, che punti a sfruttare le enormi potenzialitá di questo territorio, per troppo tempo umiliate, ripartendo dalle piccole cose. Formia deve invertire la rotta del declino immediatamente, non può ancorare il proprio destino ad opere faraoniche che rischiano di diventare la “pedemontana” del Futuro. Se mi darete fiducia, lo faremo insieme.