OMICIDIO COLELLA: CALIMAN VOLEVA ‘REGOLARE I CONTI’ CON IL RIVALE IN AMORE

*La pistola di Caliman ritrovata sul luogo del delitto*

Carlo Emanuel Caliman aveva altri propositi il 15 marzo dello scorso anno. Non solo suicidarsi dopo aver ucciso lungo la superstrada a Spigno Saturnia la sua fidanzata, Valentina Colella, “colpevole” di aver deciso di troncare una tormentata vicenda sentimentale. Caliman avrebbe voluto regolamentar i conti anche con chi – a suo dire – sarebbe stata la causa della conclusione della sua storia d’amore.

E’ quanto si evince nelle motivazioni della sentenza con cui il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Costantino De Robbio, ha condannato il 40enne ex agente della polizia Provinciale di Latina a 21 anni di carcere con la pesante imputazione di omicidio volontario. A sostenete l’ipotesi investigativa del Gup De Robbio ci sarebbe una testimonianza resa agli agenti del commissariato di Polizia di Formia di un uomo, parente del presunto rivale in amore di Caliman.


Un paio di ore prima del delitto l’agente di Polizia Provinciale lo incontrò e gli chiese dove fosse suo cugino; in effetti lo cercava da due settimane per sapere se avesse avuto o meno una storia con Valentina. Questa ricostruzione sarebbe avvalorata da un particolare inquietante. Caliman quando uscì dalla sua abitazione di Scauri portò con se 14 proiettili, uno l’aveva nel marsupio per togliersi la vita dopo l’omicidio della sua ex ormai fidanzata. Secondo il Gup questo elevato numero di colpi era decisamente eccessivo per un progetto omicidiario la cui vittima, donna inerme, non avrebbe peraltro potuto opporre resistenza.

scritto da: Saverio Forte