Elezioni a Formia, Villa: “Non distruggeremo, daremo valore”

Dopo la scorsa estate, il tema idrico è diventato di estrema attualità: la sua ricetta quale sarebbe? Uscire da Acqualatina o ci sono altre strategie?


L’abuso dello slogan “fuori da Acqualatina” ha trasformato una strategia politica in una scusa per scansarsi dalle responsabilità nei confronti degli utenti. La strategia tracciata dalla Regione Lazio dell’acquisto da parte pubblica delle azioni di Veolia deve essere accompagnata dalla immediata istituzione di una commissione di verifica dell’intera gestione da parte di Acqualatina a partire dal 2003, che concentri i suoi sforzi su come sono state tutelate le sorgenti e sulla efficienza ed efficacia della distribuzione idrica all’utenza. In parole semplici pagare a Veolia il giusto valore delle quote azionarie al netto dei tanti inadempimenti perpetrati sui territori. Parallelamente nel nostro Comune costituire un ufficio comunale per i rapporti con Acqualatina S.p.A.. L’ufficio nasce dalla tremenda esperienza patita che ha sancito il bisogno di fornire assistenza e informazioni agli utenti nel territorio comunale. Interagire e supportare i comitati spontanei presenti sul territorio con l’impegno di riuscire a fornire il più possibile risposte chiare e veritiere, seguire in modo competente i cronoprogrammi degli interventi, controllandone la reale e positiva ricaduta sul territorio.

Se dovesse elencare un punto esclusivo del suo programma amministrativo che pensa non abbia nessun altro, quale le viene in mente?

Un confronto tra i programmi ci porterebbe immediatamente a far valere le promesse più accattivanti dalle quali ci siamo tenuti ben lontani. Veniamo da vent’anni di grandi opere e visioni disattese, di vere e proprie corse a chi la spara più grossa, come se fossimo una potenza economica indipendente. Anche qui però la domanda non sarà elusa. Non distruggeremo nulla di ciò che altri hanno iniziato a spese della comunità ma porteremo valore a tutto ciò. È finito il tempo delle vendette fini a se stesse. 

Politicamente parlando: corteggiata da tutti e ammaliata da nessuno? È stata una scelta rimanere civica o una conseguenza?

Non nascondo la soddisfazione di vedere crescere, anche nelle grandi città, gruppi di amministratori che fanno del civismo una linea politica efficiente e utile per i loro concittadini. Le polemiche politiche sono diventate uno strumento di ricerca del consenso che si basa sulla autoreferenzialità e che si pone sempre e solo a fianco dei problemi. Starò sempre dalla parte delle soluzioni e tutti coloro che le propongono, se affiancate dalla giusta dose di credibilità personale, sono persone con le quali lavorerò sempre volentieri. È su queste basi che è nato il nostro raggruppamento politico.  

Secondo lei, perché un elettore dovrebbe scegliere lei e non per un altro degli aspiranti sindaci?

Bruce Springsteen, quando lo rimproveravano di riproporre molte melodie simili rispondeva così : “Il tuo passato è passato ma ti starà vicino sempre”. Pur non essendo la politica un campo dell’arte musicale, essa tende a riproporre gli stessi cantanti sempre pronti a cambiare melodia ed a rimuovere il loro passato, che però gli starà vicino sempre.  Il mio passato da attivista lo porto con me e ne vado fiera, sia che possa stare più composto e sobrio in una istituzione o che vada un po’ più libero nel territorio come accade da sempre.