Riesumata la salma del parroco: dal Dna le risposte sul riconoscimento di paternità (#video)

 

Sono arrivati puntuali, oggi pomeriggio al cimitero di Minturno, il medico legale incaricato dal giudice del tribunale civile di Cassino, la dottoressa Lucia Broccoli, e i suoi tre assistenti per procedere alla riesumazione di don Raffaele Bergantino.


Un atto che il giudice, Gabriele Sordi, ha ritenuto necessario nel procedimento di riconoscimento di paternità intentato da un 56enne di Minturno, certo di essere figlio naturale del parroco che sin dal 1970 ha retto la parrocchia di San Nicandro a Tremensuoli. Esame di comparazione tra il Dna di don Bergantino e quello del presunto figlio, per dare risposte certe.

E alle 15 di oggi era tutto pronto. Gli operai del cimitero di Minturno hanno proceduto alla rimozione della lapide, mentre le onoranze funebri Circio alla riesumazione.

Il feretro è stato trasportato nei locali del cimitero adibiti ad accogliere l’esame medico legale. La bara è stata aperta e ai presenti si è prospettata la fisionomia del parroco ancora intatta, nonostante gli oltre dieci anni trascorsi dalla sua morte.

Il prelievo, per gli esperti, è stato un atto semplice quasi di routine, molto meno per quanti hanno assistito soprattutto in considerazione del forte legame affettivo e dei ricordi lasciati da don Bergantino a Minturno e tra la gente.

Il medico legale, insieme al suo staff, hanno prelevato nove unghie e un frammento di femore con midollo.

Un’ora di attività per richiudere poi nuovamente la bara e riporla non dove era stata presa, ma in una cappella di famiglia dove si spera il parroco possa finalmente trovare riposo.

La dottoressa, al termine delle attività svolte, davanti ai legali del presunto figlio del parroco gli avvocati Gianfranco Testa e Alfredo d’Onofrio e del legale della sorella e dei nipoti di don Bergantino l’avvocato Gildo Ciaraldi, ha dichiarato che entro un mese potrebbero già essere pronti gli esiti dell’indagine peritale.

La dottoressa Broccoli sarà in grado, comparando il dna del parroco a quello del presunto figlio, di dire se don Bergantino è effettivamente il padre del 56enne che da quasi un decennio porta avanti la sua battaglia per riappropriarsi della sua identità.

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