Formia, antimafia e la Icem di Minturno: i cantieri infiniti alla darsena di Caposele e al molo Vespucci

*Porticciolo Caposele*
*Porticciolo Caposele*

Prima la Prefettura di Latina nel novembre scorso, contro cui ha fatto ricorso al Tar di Roma, quindi la Prefettura di Roma, cui ha fatto seguito la recentissima decisione della Direzione regionale Ambiente di provvedere a rescinderle il contratto per i lavori di tutela dell’antico porto Neroniano di Anzio. Al centro del ciclone la Icem di Minturno e un’interdittiva antimafia che ne mette a rischio tutti i lavori acquisiti, e non ancora completati, negli ultimi anni.

Se ad esempio a Minturno avrebbe dovuto realizzare delle scogliere sulla spiaggia di Scauri, e per lo meno sembra che a livello regionale si stia già provvedendo ad affidare il lavoro alla ditta risultata seconda classificata, anche a Formia presto o tardi si dovrà decidere come procedere perchè qui sono almeno due i cantieri avviati… E fermi.


*Molo Vespucci*
*Molo Vespucci*

Il primo fa riferimento ai lavori per il completamento e ammodernamento della darsena del Porto Caposele, importo di gara 341.208,85 euro, assegnato nell’ottobre 2011 alla ditta minturnese con un ribasso dello 10,015%; il secondo riguarda la “sistemazione della banchina del porto ed interventi di adeguamento e messa in sicurezza della zona portuale, anche con la creazione di un punto di pronto soccorso” (proprio quello richiesto anche ieri a gran voce dagli autisti del Sul Cotral in presidio al molo Vespucci) per 89.268,76, poi saliti a 114.321 mila euro, assegnato definitivamente con determina del marzo 2013 sempre alla Icem con un ribasso del 3,35%.

Particolarità del primo affidamento, però, rispetto alla vicina Minturno, è che alla gara di assegnazione furono invitati in cinque ma solo una, appunto la Icem, partecipò. Ragione per cui, di fatto, non ci sarebbe un secondo classificato e con non pochi ritardi bisognerebbe ripartire, tenuto conto dei lavori svolti fino a ora, con una nuova gara. In sostanza un cantiere i cui tempi di completamento si stanno allungando in modo spropositato.

LE INDAGINI SULLA ICEM

*Il porto di Pescara*
*Il porto di Pescara*

I guai per la ditta minturnese hanno inizio già nel marzo 2013 quando esce fuori che la Procura Distrettuale Antimafia dell’Aquila sta indagando sulla gara del 2011 per il dragaggio del porto di Pescara con l’accusa di turbativa d’asta. A finire nel registro degli indagati insieme ad altre 30 persone tra amministratori o legali rappresentanti delle società che hanno partecipato all’appalto, c’è anche Carlo Amato amministratore della Icem e originario di San Cipriano d’Aversa.

Della ditta minturnese, però, finisce di lì a breve per occuparsi anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro: qui, infatti, secondo le indagini avrebbe impiegato in sub appalto mezzi e personale di imprese ritenute vicino alle cosche della ‘ndrangheta crotonese per la realizzazione di una porzione del porto di Isola Capo Rizzuto nella frazione de Le Castella. Proprio a seguito di una nota dei carabinieri di Crotone la Prefettura di Latina emise nel novembre scorso la prima interdittiva antimafia contro cui la Icem ricorse al Tar.

 

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