Induzione a consegnare denaro per evitare controlli, concussione e falso commessi in Villa Literno tra il 2014 e il 2015. Queste le gravi ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere contestava all’ex comandante della stazione carabinieri di Villa Literno e ad altri cinque militari, che in seguito all’istruttoria dibattimentale induceva il pubblico ministero che aveva condotto le indagini, Paola Da Forno, a chiedere pesanti condanne innanzi al Tribunale di Napoli Nord, per circa 40 anni di reclusione totali.
Nella mattinata di mercoledì si è tenuta l’udienza conclusiva di discussione con pronuncia della sentenza, emessa dalla prima sezione collegiale dopo una lunga camera di consiglio.
Il Tribunale di Napoli Nord ha ritenuto in parte provato l’impianto accusatorio, condannando due militari e due imputati civili a pene comprese fra i tre e i nove anni di reclusione, mandando invece assolti gli altri quattro carabinieri imputati, uno dei quali costituito anche parte civile in seguito alle vessazioni subite. Tra i militari dell’Arma assolti due residenti nel Sud pontino, a Formia e Spigno Saturnia, entrambi assistiti dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gianni Bove.