Lotta alle mafie, l’Albero di Falcone mette radici a Formia

L’Albero di Falcone è stato piantato anche a Formia, divenuta tappa simbolica di un percorso dedicato alla salvaguardia ambientale, ma soprattutto all’educazione alla legalità e alla memoria. La cerimonia si è tenuta in piazza Vittoria in un giorno a dir poco emblematico, lunedì 23 maggio, proprio nel trentennale della strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Candida Morvillo e gli agenti della scorta.

La pianta, una talea proveniente dal Ficus macrophillacolumnarismagnoleides che cresce nei pressi della casa di Palermo del magistrato ucciso da Cosa nostra, è stata collocata in un’aiuola da un gruppo di bambini. Un momento emozionante a cui hanno presenziato in particolare il gruppo di Un’Altra Città, associazione promotrice della piantumazione nel segno di Falcone e della sua lotta alla mafie, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella e il sottosegretario al Ministero della Transizione ecologia Ilaria Fontana, oltre ai vertici delle forze dell’ordine stanziate in città, della Croce rossa italiana e della protezione civile. Ma spiccava un’assenza: quella dell’amministrazione comunale.


“Sono felicissima di essere stata a Formia per piantare le radici che partono da Palermo, e quindi la talea di Falcone”, le parole del sottosegretario del governo Draghi. “Un albero che simboleggia legalità, simboleggia l’ambiente, e che in una provincia così complicata assume ancora di più un significato importantissimo”.

“Per me era importantissimo essere a Formia per il trentesimo anniversario della strage di Capaci”, il commento della consigliera Pernarella. “Una città complessa come quella di Formia, che ormai da tantissimi anni è al centro della relazione della Dda, ha un valore fondamentale ancora più forte. Ed è importante che questa talea venga piantata qui a ricordo e a simbolo dello Stato che non si arrende alla criminalità organizzata”.