Ospedale di Fondi, presa di posizione di sindaci e consiglieri a tutela dei cittadini del comprensorio

Si è tenuta ieri alle presso l’Auditorium di Sperlonga una riunione dei sindaci di Sperlonga, Campodimele, Lenola, Consiglieri del Comune di Fondi e rappresentanti di altre liste civiche in merito alla proposta del nuovo Piano Asl e il destino dell’ospedale di Fondi

L'ospedale 'San Giovanni di Dio' di Fonid

Il dato è oggettivo: l’ospedale di Fondi è destinato alla chiusura. Quello a cui assistiamo da anni è ormai un progressivo smantellamento dei servizi sanitari a cui la proposta di piano triennale presentata dal Direttore generale dell’Azienda Asl Latina Silvia Cavalli in Conferenza dei Sindaci inferisce il colpo di grazia.

Noi siamo contrari a qualsiasi atto che porti alla chiusura dell’ospedale di Fondi e al depotenziamento del presidio centro. E siamo pronti a difendere i luoghi di cura che stanno scomparendo.”


È il grido unanime dei sindaci di Campodimele, Sperlonga e Lenola e dei Consiglieri dei gruppi di opposizione Fratelli d’Italia, Riscossa Fondana, La Mia Fondi e Fondi Terra Nostra che si sono riuniti presso l’Auditorium Comunale di Sperlonga per confrontarsi sulla proposta della Asl e redigere un documento comune. (Il sindaco di Lenola, Fernando Magnafico, era assente ma ha comunicato la sua adesione ai contenuti emersi nel corso dell’incontro.)

Compatte le posizioni dei presenti, tra cui i consiglieri di opposizione Tiziana Lippa e Stefano Marcucci, tutti mossi da un principio imprescindibile della civiltà: la tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Ci meravigliamo della reazione del Sindaco di Fondi che ci ha addirittura negato la possibilità di svolgere questa riunione nella Casa Comunale, riunione alla quale avrebbe dovuto partecipare per primo, in virtù di un sentimento che unisce tutto il comprensorio e che ci ha, almeno nelle ultime vicende, visti tutti uniti indipendentemente da colori o posizioni politiche – ha osservato il Consigliere di Fondi Luigi Parisella -. È necessaria una spinta dal basso affinché chi è ai vertici capisca che c’è una volontà forte e chiara di sovvertire la tendenza del piano Asl. La Provincia di Latina è già sotto gli standard minimi nazionali rispetto ai servizi sanitari al cittadino, questo ultimo atto penalizza ulteriormente non solo il nostro territorio ma tutta la provincia”.

Il nuovo Atto Aziendale prevederebbe una drastica diminuzione dei servizi presso l’ospedale di Fondi in virtù del potenziamento di due poli ospedalieri: Formia e Latina.

Ubicare il Nuovo Ospedale del Golfo al confine sud della provincia – ha aggiunto Parisella – è una scelta infelice poiché quell’ospedale servirà più facilmente la Campania che la nostra provincia. L’ospedale di Latina, dal canto suo, non riuscirà a soddisfare le esigenze di tutti i cittadini. Ecco perché l’area centro, con Fondi e Terracina, deve avere un riconoscimento anche giuridico.
Il dato ufficiale che dobbiamo ammettere è che la struttura orografica e la viabilità non ci permettono di avere una struttura sanitaria di questo tipo. Immaginate d’estate con il traffico come una persona possa arrivare nei tempi prestabiliti da un lato all’altro della provincia.

Riteniamo che una forte attività di difesa dovrebbe essere svolta dall’amministrazione che invece sono anni che non intraprende iniziative, e allora dobbiamo sollecitarli e cercare di stabilire insieme una proposta che ci possa vedere d’accordo e possa essere sostenuta da tutti i Sindaci dell’area centro”.

Della stessa opinione il Sindaco di Campodimele, Roberto Zannella che ha aggiunto: “Fondi si sta chiudendo sempre di più. Ma bisogna capire che se non cresce il comprensorio non cresce nessuno. Crescere insieme significa crescere tutti”.

È entrato nel dettaglio il rappresentante delle liste civiche Virginio Palazzo: È un tema delicato quello dell’ospedale per noi fondani, che lottiamo dal 1968 per difenderlo. La fase acuta però è iniziata nel marzo 2013 quando il dott. Baiano si è trasferito a Formia. Ora dall’esame della proposta si evidenzia, con riferimento ai posti letto ordinari per acuti, che l’area nord viene dotata di 1030 posti letto ordinari per un tasso di 2,87 per mille abitanti. Nell’area sud i posti letto pubblici e convenzionati son 283 con un tasso di 2,64 per mille abitanti. Nell’area centro i posti pubblici sono 144 per un tasso di 1,31 per mille abitanti. A Fondi vengono ridotti i posti letto in ostetricia e ginecologia, da sempre eccellenza provinciale, da 20 a 12 e viene soppresso il reparto di pediatria. Con queste premesse è chiaro che l’idea della Asl è quella di creare un ospedale di comunità, vale a dire una struttura infermieristica dotata di un medico di riferimento. Io mi rivolgo agli amministratori di Fondi: volete davvero passare per quelli che hanno fatto chiudere l’ospedale?”.

Nel corso della conferenza dei Sindaci è emerso che la Direttrice dell’Azienda sanitaria vorrebbe staccare Terracina dal polo sud e agganciarla al Goretti. Questo, secondo gli amministratori intervenuti, sarebbe l’atto finale dello spacchettamento dell’area centro e la morte definitiva dell’ospedale più debole: quello di Fondi poiché Terracina si salverebbe grazie all’Università. “Abbiamo una provincia stretta e lunga e non ci arriviamo vivi da Formia a Latina se siamo in pericolo di vita: il presidio centro va rafforzato non spacchettato”. Alla Cavalli sarebbe perfino sfuggito un lapsus, quando ha parlato di Fondi come “ospedale satellite”, e non ci sono dubbi che verrà inghiottito inesorabilmente. Se i reparti perdono i loro referenti sul posto, come avviene per ortopedia a Terracina, finisce l’autonomia gestionale, è chiaro che le risorse vengono polarizzate e fagocitate.

I finanziamenti e le implementazioni tecnologiche non arrivano. È esemplare il caso della nuova Tac di Fondi che è stata finanziata nel 2020 ma nessuno ha indetto la gara e viene ancora usata la vecchia Tac da 14 anni. Questa è la logica del satellite.

Ciò che ha lasciato sbalorditi i partecipanti alla conferenza è che davanti a tutto questo il Sindaco di Fondi non ha detto una parola.

Sgomento anche il Consigliere comunale di Fondi Luigi Vocella (Fratelli d’Italia).L’amministrazione di Fondi ha fissato allo stesso orario di questa la riunione dei capigruppo malgrado l’invito sia arrivato a destinazione anche per i Comuni Fondi e Monte San Biagio. Abbiamo assistito a delle riunioni in cui il sindaco non sapeva cosa rispondere o ha fornito risposte evasive. È importante che ci sia la sensibilità di altri amministratori che abbiano a cuore la sanità dei nostri cittadini, non possiamo assistere supinamente a questo declino. Perché se ad una città mancano i servizi diventa una città dormitorio”.

Ha aggiunto anche Sonia Federici, coordinatrice di Fratelli d’Italia a Fondi:È nostra intenzione fare pressione anche a livello politico perché dobbiamo fare fronte comune. Il Sindaco di Fondi doveva essere il primo ad essere presente perché è stato votato per difendere i diritti dei suoi cittadini”.

Che possiamo fare? – si è chiesto il Sindaco di Sperlonga Armando Cusani -. C’è una questione di doveri e di poteri. Il nostro dovere è quello di combattere la battaglia per evitare la chiusura dell’ospedale di Fondi.

Ma cosa possiamo fare? Noi non abbiamo alcun potere in ambito sanitario, non lo ha nemmeno la Direttrice della Asl, che dipende dalla Regione. Il primo responsabile di questo disastro si chiama Nicola Zingaretti: il capo della Regione Lazio ha deciso che la provincia di Latina deve avere un assetto bipolare: un nuovo ospedale a Latina e uno nuovo a Formia.

Quello che è interessante conoscere tuttavia è il modello studiato da Agenas, l’Agenzia nazionale che monitora le sanità regionali e si occupa di provare a tenerle insieme con principi e criteri omogenei. Ebbene il dato che è emerge è che noi abbiamo a disposizione meno risorse rispetto a quelle che vengono messe a disposizione per i cittadini di Roma. La capitale ha a disposizione circa 2500 euro per abitante, nelle provincie circa 1400 euro per abitante. Già questa è una diseguaglianza forte. Tuttavia la nostra provincia dà un gettito di tasse nella casse regionali che supera di netto le risorse che ci riserva la sanità. Non possiamo dunque dire che chiudiamo Fondi perché non ci sono risorse. Oltretutto con il Recovery e il Pnrr arriveranno altri soldi.
Non c’è dubbio che l’obiettivo a Fondi è quello di fare un poliambulatorio ergo “ospedalr di comunità”. E questo è scandaloso.

In una visione più ampia della programmazione sanitaria bisogna costruire un sistema di prevenzione e cura che riduca l’esigenza di soddisfare le emergenze e gli acuti in virtù del benessere del cittadino.

In definitiva noi non abbiamo nessun potere di decisione sul tema, se non quello di rappresentare gli interessi della nostra comunità. E non dobbiamo fermarci ai Consigli comunali che saranno ovattati dai rappresentanti. Ma dobbiamo fare in modo che l’opinione pubblica capisca che è una scelta che danneggia gli interessi della comunità perché mette a rischio la loro vita, dobbiamo fare una mobilitazione e la dobbiamo tenere attiva. Verranno a sostenere le nostre battaglie? Non è una competizione”.

L’intento comune, dunque, è stato sancito. Gli amministratori firmeranno un documento congiunto che verrà inoltrato alla Asl e alla Regione Lazio. Se non cambierà nulla inizierà una vera e propria mobilitazione permanente.