Fondi, disservizi in biblioteca: partita la petizione

Una petizione per far sentire la voce della cittadinanza e spingere l’amministrazione comunale ad interventi in grado di mettere definitivamente da parte i disservizi che da tempo attanagliano la biblioteca di Fondi. La raccolta firme è stata avviata domenica 7 novembre in piazza della Repubblica – dietro la spinta di diverse realtà del centrosinistra, Camminare Insieme, Articolo Uno, Pd, Latina possibile e Giovani democratici – e sarà possibile aderirvi per alcune settimane.

In biblioteca col ventilatore di casa

“Da anni, ormai, la struttura ha gravi problemi come le infiltrazioni di acqua, la mancanza di servizi igienici adeguati e di un impianto di climatizzazione che permetta di studiare in un ambiente confortevole”, evidenzia Salvatore Venditti, consigliere comunale di Camminare Insieme. “Gli unici interventi estemporanei vengono effettuati quando la situazione è al limite e quando gli studenti palesano le loro difficoltà nello studiare in una struttura che potrebbe essere un’eccellenza”.


“L’impianto di climatizzazione, dicevamo, spesso e volentieri è guasto. Così, d’estate gli studenti si trovano a dover studiare con un caldo torrido e come conseguenza sono costretti a portarsi un ventilatore da casa oppure rinunciano a studiare in biblioteca; d’inverno, invece, la struttura è fredda, perché manca il riscaldamento. Questa è un’immagine deplorevole per qualsiasi luogo di cultura, specie se questo viene millantato come fiore all’occhiello rispetto alle altre biblioteche della provincia.

Salvatore Venditti

Già da inizio 2021, quando qualcuno in tv annunciava l’imminente arrivo di cospicui finanziamenti per la riqualificazione della struttura – peraltro mai arrivati -, abbiamo iniziato a rendere pubblici i problemi, iniziando a chiedere di intervenire strutturalmente. Ovviamente non abbiamo mai ottenuto risposta, se non i soliti interventi tampone. Abbiamo quindi deciso di dare voce agli studenti e ai cittadini, facendo partire una raccolta firme per denunciare lo stato della biblioteca comunale e per richiedere l’apertura di spazi studio anche nelle periferie, perché crediamo che la possibilità di studiare vada data a tutti, su tutto il territorio”.

“Siamo d’accordo con chi ritiene che la cultura e il diritto allo studio non siano di una sola parte politica”, conclude il consigliere. “Ma se chi, come l’amministrazione, ha la possibilità di rendere più vivibile una struttura come la ‘Dan Danino di Sarra’ non ritiene opportuno farlo, allora sentiamo tutta la responsabilità di farci portavoce delle denunce di tanti studenti, mai ascoltati nel corso degli anni. Non ci fermeremo finché questi non verranno ascoltati, perché gli studenti – ma anche gli stessi operatori – meritano di studiare e lavorare in un luogo consono”.