Ucciso durante la festa per la nascita del figlio, le indagini sul raid omicida

Con la cittadinanza ancora sotto choc, la polizia continua a indagare sul raid che sabato sera a Latina, nella frazione di Borgo Montello, è costato la vita a un 29enne bracciante indiano. Una brutale irruzione a domicilio che ha visto anche 10 connazionali della vittima feriti, e che le ricostruzioni delle autorità riconducono alla stessa comunità di riferimento: all’origine della drammatica vicenda, ipotizzano gli investigatori sulla scorta delle testimonianze raccolte, potrebbe esserci una storia di ricatti e dissidi interni.

La vittima

L’uomo ucciso a Borgo Montello si chiamava Jaseer Singh. Al momento dell’aggressione risultata letale si trovava nel cortile di un’abitazione in via Monfalcone, dove era in corso una festa. L’aveva organizzata proprio il 29enne, per celebrare la recente nascita del figlio. Un momento di gioia e svago, fino alla comparsa di un gruppo di connazionali armati di spranghe e pistole, sfociata nell’omicidio e nel ferimento di numerosi presenti.


Intanto, con la polizia che prosegue nello scandagliare le dinamiche interne alla comunità indiana radicata in zona, la politica continua ad esprimersi sull’accaduto. “Riteniamo che i fatti di Borgo Montello debbano essere considerati con particolare attenzione”, dicono da Latina Bene Comune. “La sicurezza è un tema fondamentale per il nostro territorio, così come lo è il senso di comunità che soprattutto nei borghi e nelle frazioni è molto sentito. La strada non può che essere per tutti quella della collaborazione e della fiducia nelle istituzioni, negli organi inquirenti. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle comunità di Borgo Montello e dei Sikh, sotto choc per l’accaduto. E vogliamo dire che Lbc, come movimento civico e di governo cittadino, darà in questo senso il proprio contributo”.