Criminalità organizzata e amministrazione, dal M5S appello ai candidato sindaco di Latina

L’aspirante consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Latina Luca Pietrolucci e i giovani del M5S fanno un appello ai candidati sindaco del capoluogo, invitandoli a sottoscrivere pubblicamente una dichiarazione d’intenti anti-criminalità organizzata.

“Latina è una città che nel proprio tessuto socio-economico è fortemente a rischio di infiltrazioni mafiose, sia da parte dei clan autoctoni sia dalle cosche mafiose provenienti dal Sud Italia”, esordiscono il candidato Pietrolucci e i ragazzi pentastellati. Ricordando che secondo la Direzione Investigativa Antimafia “il territorio del basso Lazio è stato oggetto di una espansione via via sempre più profonda e ramificata non soltanto ad opera di clan camorristici, ma anche di cosche di ‘ndrangheta, la cui presenza si è con il tempo estesa e strutturata fino a determinare la competenza su quel territorio di un coacervo di gruppi, la cui attività, fortemente caratterizzata dal metodo mafioso, ne ha segnato profondamente il tessuto economico, sociale ed anche politico. Anche in tale territorio si è registrato il pluralismo strutturale che vede la contemporanea presenza di strutture derivanti dalle mafie tradizionali e di strutture autoctone di tipo mafioso…”.


Da qui l’appello ai candidati alla fascia tricolore, con la richiesta di sottoscrivere a livello pubblico i seguenti punti:

  1. “L’amministrazione futura dovrà proseguire nell’applicazione approfondita della normativa antiriciclaggio e nel contrasto all’evasione fiscale, anche a livello cittadino”.
  2. “Formare un gruppo di lavoro ad hoc nel quale dirigenti adeguatamente formati siano in grado di migliorare ulteriormente la capacità del Comune di Latina di incrociare dati e riuscire a segnalare tempestivamente operazioni sospette a rischio di riciclaggio, ai sensi della L.231/2007”.
  3. “Monitorare i cambi di proprietà delle attività commerciali, soprattutto in un periodo come questo segnato dalla grave crisi economica generata dalla pandemia globale, rendendo accessibili i dati alla cittadinanza”.
  4. “Trasparenza (dei candidati sindaco e ai candidati consigliere, ndr) sui finanziamenti ricevuti già in campagna elettorale, mantenendo aggiornati sul proprio sito web o profili social l’entità dei contributi elettorali ricevuti da privati o imprese, mantenendo il dato aggiornato almeno settimanalmente”.
  5. “Impegno, in caso di elezione, di costituire parte civile il Comune di Latina in tutti i processi di mafia, criminalità organizzata, racket e usura che riguardino il territorio comunale, informando i cittadini sul contenuto e sull’evoluzione dei processi, eventualmente stabilendo partnership con le associazioni che si occupano sul tema per garantire un’adeguata presenza della società civile in aula”.
  6. “Impegno (dei candidati sindaco e ai candidati consigliere, ndr) di creare la Commissione comunale antimafia e un Comitato di esperti a sostegno della giunta”. In particolare, “la Commissione comunale antimafia dovrà essere permanente, garantendo l’elezione a presidente di un consigliere con adeguata esperienza in materia”.
  7. Impegnarsi per snellire e velocizzare i processi burocratici per l’assegnazione dei beni confiscati alle organizzazioni malavitose, visto che nella nostra provincia il 60% delle proprietà confiscate non sono state assegnate.

Pietrolucci e i giovani del M5S si soffermano soprattutto su quest’ultimo punto: “Nel nostro comune ci sono 50 proprietà sequestrate alla mafia che sono ancora sotto la gestione dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati in attesa di essere consegnati al soggetto destinatario. I beni confiscati possono diventare un punto di partenza importante per la riqualificazione culturale, sociale e urbana dei quartieri, soprattutto quelli più periferici, se gli enti del terzo settore e i giovani che quotidianamente li vivono sono messi nelle condizioni ottimali di gestirli. Ogni bene restituito alla comunità è infatti un presidio di legalità in più sul territorio, in grado di promuovere valori e buone pratiche contro la cultura mafiosa, nonché memoria condivisa sulla storia del fenomeno mafioso a Latina”.