‘A pesca di plastica’, Formiaè lancia la petizione sul recupero dei rifiuti in mare

Trash floating on the Marseille shore line, Bouches-du-Rhône, France.Water pollution is largely caused by human activity and has had a major impact on our local waterways and their ability to be healthy and function naturally. Water pollution, by the release of waste products and contaminants into surface runoff into river drainage systems, leaching into groundwater, liquid spills, wastewater discharges, eutrophication and littering.Pollution is the introduction of contaminants into an environment that causes instability, disorder, harm or discomfort to the ecosystem i.e. physical systems or living organisms. Pollution can take the form of chemical substances, or energy, such as noise, heat, or light. Pollutants, the elements of pollution, can be foreign substances or energies, or naturally occurring; when naturally occurring, they are considered contaminants when they exceed natural levels. Pollution is often classed as point source or nonpoint source pollution.

Continua l’impegno di Formiaè sul fronte ambientale e della tutela del mare dopo le battaglie sul “No ai dissalatori” e sulla “Delocalizzazione degli impianti di itticoltura”. Questa volta il nostro scopo è tenere alta l’attenzione su un fenomeno che caratterizza il nostro Golfo: la presenza dei rifiuti in mare“.

E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa associazione Formiaè, nella mattinata di oggi, lunedì 1 febbraio.


“Ogni giorno, infatti, nel nostro mare chili di materiale plastico e altri rifiuti vengono tirati su dai pescatori. Fino a un anno fa questi ultimi non potevano portare a terra la plastica intrappolata nelle loro reti, erano costretti a rigettarla in mare perché altrimenti considerati produttori di rifiuti e soggetti a pagamento di tasse di smaltimento.

Nel 2020 però qualcosa è cambiato: con l’approvazione della legge “Salvamare” i pescatori smettono di essere “produttori” di rifiuti pescati in mare.

Finalmente la lotta per la pulizia del nostro mare avviene con degli alleati eccezionali – i pescatori – che conoscono molto bene il problema. I rifiuti possono, oggi, essere portati nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta per le navi.

Il problema dell’inquinamento sembrerebbe risolto, peccato che i nostri porti sono privi di specifici cassonetti per lo smaltimento dei rifiuti raccolti in mare.
Come Formiaé vogliamo contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività sull’adozione di modelli comportamentali virtuosi rivolti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, attraverso la diffusione di buone pratiche di gestione.

Ci rivolgiamo questa volta al Parco Riviera di Ulisse e alle associazioni ambientaliste della zona che tanto già si impegnano nella tutela delle bellezze naturali del nostro Golfo perché promuovano, con la collaborazione dei pescatori, del Comune di Formia e Capitaneria di porto, una “Campagna di pulizia del mare” per la raccolta volontaria dei rifiuti e, ove fosse previsto, individuare premialità per i pescatori virtuosi.

Tutelare le nostre acque vuol dire tutelare il nostro ecosistema. È giunto il momento di essere pescatori di plastica.

Link alla petizione:
https://www.formiae.org/petizione/a-pesca-di-plastica/