RSA e nuova ondata di Covid: i sindacati CGIL, CISL e UIL lanciano l’allarme

Il Covid-19 torna a far paura nelle RSA e SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL, lanciano un grido di allarme affinché si intervenga tempestivamente per evitare che le strutture di lungodegenza diventino dei nuovi lazzaretti.

“Le settimane drammatiche che abbiamo passato tutti, non le abbiamo dimenticate – affermano i Segretari responsabili di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil di Latina – siamo molto preoccupati ín quanto i contagi continuano a salire in tutta la provincia e nelle strutture di lungodegenza per anziani e la situazione sta tornando ad essere molto delicata.


Abbiamo notizie dalla RSA “Cori” dove circa 16 ospiti sono stati trovati positivi. Di certo non siamo tranquilli e temiamo che la situazione possa sfuggire al controllo, pertanto non bisogna abbassare la guardia e intervenire e prendere delle iniziative concrete per evitare che si ripresenti la tragica situazione della scorsa primavera. Pertanto chiediamo un incontro urgente al Sindaco di Cori — all’Assessore alle politiche sociali del Comune capofila del Distretto sociosanitario Latina nord , al Direttore responsabile del Distretto sanitario della ASL di Latina 1.

Nelle suddette strutture — proseguono Spi, Fnp, Uilp di Latina – vanno effettuati tamponi a tappeto sia agli ospiti che al personale dando risposte rapide ai test, è necessario dare risposte immediate alla cronica carenza di personale adeguatamente formato e piani di collocamento degli ospiti positivi in strutture idonee per non trasformare le case di riposo in ospedali o peggio ancora in lazzaretti, oltre a dotare le strutture di lungodegenza di farmaci che attualmente sono disponibili solo negli ospedali.

Ma oltre allo screening su ospiti e personale crediamo sia fondamentale consentire le visite dei parenti, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza. L’isolamento totale non serve per evitare i contagi, perché il virus entra per altre vie e i danni provocati dall’isolamento e dalla solitudine sono enormi. Occorre inoltre potenziare la medicina di territorio e vanno rafforzati í servizi sociosanitari territoriali, oltre ad eseguire screening e messa in sicurezza di tutte le strutture di lungodegenza. Infatti, è sempre più evidente che una adeguata rete di assistenza sul territorio non è solo una questione di civiltà, a fronte delle difficoltà delle persone più fragili, ma rappresenta l’unico strumento di difesa per affrontare e contenere con rapidità fenomeni come quello che stiamo combattendo.

Condividiamo le preoccupazioni delle Segreterie nazionali Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil per quanto riguarda le strutture residenziali sociosanitarie per anziani su cui si pone il tema della loro riorganizzazione all’interno dei servizi territoriali, il tema degli accreditamenti con delle linee guida forti nazionali e il tema della partecipazione e dei controlli che devono vedere coinvolti sostanzialmente i vari attori sociali ed un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei pensionati”.