Chiusura dei PPI, anche il Comitato di Sabaudia a manifestare in Regione

Anche il Comitato in difesa del PPI di Sabaudia parteciperà, unitamente al Comitato civico di Cori, al Comitato di Minturno e Gaeta, a quello di Sezze e agli altri comitati, alla manifestazione organizzata per le 14 di domani sotto la sede della Giunta regionale, in concomitanza con l’incontro dei Sindaci dei sette comuni della provincia di Latina interessati con l’assessore D’Amato, per protestare contro la chiusura degli undici Punti di Primo Intervento (Ladispoli, Palombara Sabina, Magliano Sabina, Ronciglione, Montefiascone, Sezze, Cori, Priverno, Sabaudia, Gaeta e Minturno) disposta dalla regione Lazio con DCA U00303 del 25 luglio 2019 (pubblicato sul BUR il 13 agosto scorso).

“Quella che viene presentata come una ‘trasformazione’ dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria entro il 31 dicembre 2019 – sottolineano dal Comitato promosso da Franco Brugnola – comporta di fatto la cancellazione del servizio di prossimità del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale (EST), uno dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dal DPCM 12 gennaio 2017 e il trasferimento di tutte le emergenze al Pronto Soccorso più vicino violando i principi della gradualità e dell’appropriatezza delle cure oltre che i tempi di accesso al PS dato che in provincia di Latina molte località: da Giulianello a Suio ma anche da Roccamassima e Sonnino si troveranno a più di un’ora di distanza dal PS più vicino mentre il tempo massimo previsto dalle Linee guida nazionali è di 20 minuti, mettendo a rischio la salute e la vita stessa dei pazienti affetti da patologie tempo dipendenti.


In questo modo tutti i pazienti dei sette PPI (nel 2018 sono stati oltre 30.000) si riverseranno sugli unici due DEA della provincia già provati nello scorso mese di agosto, quando il PS di Latina ha superato spesso in alcune ore le 100 presenze scavalcando anche i maggiori ospedali romani. I Sindaci hanno già chiesto nei giorni scorsi alla Regione di riesaminare il provvedimento e di annullarlo in sede di autotutela per la parte che interessa i PPI. Attenderemo con ansia la risposta dell’assessore”.