Marciano e Scinicariello: “Alle Provinciali sostegno a Cardillo per cambiare”

“Domenica, alle elezioni provinciali di secondo livello, il nostro voto andrà a Giancarlo Cardillo”. Sono queste le prime parole di Claudio Marciano ed Emiliano Scinicariello, rispettivamente capogruppo del Partito Democratico e Formia Bene Comune e della lista Una Nuova Stagione a Gaeta.

“Lo votiamo – spiegano i due – perché ne apprezziamo da anni la coerenza e l’onestà e sappiamo che potranno essere risorse preziose per rappresentare il sud pontino in Provincia di Latina. Sebbene fortemente ridotte a seguito delle recenti riforme, le funzioni che esercita l’ente Provincia sono ancora significative. A Giancarlo Cardillo chiediamo che continui a impegnarsi con noi per dare una svolta all’impantanato processo di ripubblicizzazione del servizio idrico, a monitorare le attività di controllo esercitate dalla segreteria tecnica operativa su Acqualatina, a fare il possibile affinché il sud pontino non ricada in una crisi idrica purtroppo inevitabile se gli investimenti sulla rete non vengono compiuti.


Sulla gestione dei rifiuti, la Provincia – come dimostra il recente bando rivolto ai Comuni da svariati milioni di euro – ha ancora un ruolo incisivo: i consiglieri provinciali, con i limiti del caso, devono impegnarsi affinché venga finalmente realizzata una impiantistica pubblica per la raccolta differenziata, oggi completamente in mano ai privati.

Giancarlo Cardillo, per la sua storia di Sindaco di Castelforte e soprattutto di militante progressista è una garanzia di impegno per l’edilizia scolastica del nostro territorio e per la promozione di una viabilità sostenibile, funzioni che la Provincia esercita ormai solo come indirizzo, ma comunque rilevanti. Il nostro voto a Giancarlo nulla toglie alla nostra ferma convinzione che il Partito Democratico, specie in Provincia di Latina, debba trovare una strada completamente nuova per tornare ad essere un punto di riferimento aggregante per le forze progressiste.

Queste elezioni provinciali di secondo livello hanno mostrato la corda di un sistema di potere interno sempre più autoreferenziale, che non promuove la discussione al proprio interno, ma nutre la sussistenza di gruppi e capigruppi senza una chiara linea politica. Come eletti in Consiglio Comunale – e pertanto come elettori di quello Provinciale – con la presenza del Partito Democratico o in liste civiche con decine di suoi militanti, non siamo stati minimamente coinvolti nel processo decisionale sul programma (che infatti non c’è), sulla composizione delle liste (arrivate all’ultimo minuto, con un prendere o lasciare irresponsabile), sulle alleanze con altre forze politiche (che infatti non ci sono, o sono confuse, o ancora sono inaccettabili come quelle con Forza Italia per l’elezione del Presidente della Provincia). Sentiamo il bisogno di dare il nostro contributo affinché una comunità politica importante come quella del Partito Democratico torni a frequentare pratiche e rituali che gli sono consoni. Tuttavia – concludono i due consiglieri comunali – gli atti di fede non ci appartengono, così come le relative affiliazioni, e se si arriva ad approvare delle liste per le Provinciali senza aver nemmeno convocato un’assemblea aperta a chi dovrebbe votarle, vuol dire che un problema c’è, ed è molto grave.”