Inquinamento acustico, interviene l’ARPA ma il Comune non risponde

Ha il motore di un condizionatore utilizzato per ambienti pubblici, posizionato di fronte la propria abitazione. Fa presente la questione al Comune ma non ottiene nulla. Interviene l’ARPA Lazio che stabilisce come il rumore superi i livelli stabiliti per legge. Si parla addirittura di una diffida al Comune, che nonostante si sia adoperato dopo molto ritardo per le verifiche acustiche, a seguito di queste continua a non prendere provvedimenti.

È quanto porta all’attenzione una nostra lettrice residente in via Lavanga a Formia.


La prima segnalazione in forma scritta e indirizzata direttamente al Comune di Formia è datata agosto 2017 quando la signora pone la questione, la stessa ARPA Lazio si rende disponibile per i controlli, ma la faccenda rimane archiviata negli uffici comunali. Dopo un anno – siamo nell’agosto 2018 – si sblocca: la nuova amministrazione dà disposizione all’ARPA di effettuare i controlli. A dicembre dello scorso anno, questa, a seguito delle verifiche, mette nero su bianco la seguente frase: “I livelli di rumore misurato hanno fatto rilevare il superamento dei limiti normativi”. Ma nulla è cambiato. La signora continua a segnalare la questione, con un’ulteriore missiva datata inizio gennaio. Ma dal Comune nessuna risposta e nessun provvedimento.

La denuncia della cittadina arriva soprattutto a seguito dell’intervento dell’ARPA che ha certificato si tratti di inquinamento acustico. Un rumore che accompagna tutto l’anno, poiché il motore provvede a funzionare sia come riscaldamento che come condizionatore nei mesi estivi e che dà fastidio soprattutto perché costante.