Giornata mondiale della vita, un appuntamento molto importante

padre Antonio Rungi

Leggiamo e pubblichiamo una nota di Padre Antonio Rungi delegato arcivescovile presso l’Arcidiocesi di Gaeta:

“Questo è il primo anno che mi trovo a ricoprire l’ufficio di Delegato arcivescovile della vita consacrata, nell’amata Arcidiocesi di Gaeta. Incarico che nella sua bontà e generosità, dietro preventiva autorizzazione dei miei superiori maggiori, monsignor Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta, ha voluto affidarmi, dopo l’inaspettata e repentina morte del compianto padre Pasquale Simeone dei Missionari del Pime del Santuario della Santissima Trinità in Gaeta.


Mi rivolgo a voi tutti, religiosi e religiose, in occasione della 23esima Giornata mondiale della vita consacrata, che celebriamo sabato 2 febbraio 2019.

Vi invito a prendere parte alla celebrazione solenne presieduta dall’Arcivescovo e che avrà inizio alle ore 17,30 nella Chiesa di San Giovanni a Mare, con la benedizione delle candele e la processione (tempo permettendo) verso la Chiesa Cattedrale, dove si svolgerà la concelebrazione eucaristica. Noi religiosi sacerdoti siamo tutti invitati a prendere parte, anche se è comprensibile la difficoltà di partecipazione per gli impegni pastorali che, soprattutto i religiosi parroci o vicari parrocchiali o rettori dei santuari, hanno in questo giorno. Comunque sarà nostro impegno a partecipare a questo momento di gioia, di festa e di preghiera, intorno al nostro pastore, monsignor Luigi Vari. Alla sua affabile persona va tutta la nostra gratitudine e la nostra piena disponibilità nel servire la Chiesa locale, con i carissimi specifici dei nostri istituti, maschili e femminili, operanti in vari settori della pastorale della nostra diocesi.

Secondo un’antica tradizione risalente al VI-VII secolo, il 2 Febbraio nella Chiesa si celebra un evento della vita del Signore che getta luce sulla sua identità e missione universale. Si tratta della Presentazione al Tempio di Gesù da parte dei suoi genitori (cfr. Luca, 2, 22-40).

In tale giorno si celebra anche la Giornata della Vita Consacrata. Istituita dal Papa San Giovanni Paolo II nel febbraio 1997 e proponendola a tutta la Chiesa, alle soglie del terzo millennio, lo stesso Pontefice, oggi Santo, ne definiva il significato e lo scopo: “Tale Giornata vuole aiutare l’intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino mediante la pratica dei consigli evangelici e, in pari tempo, vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore (…) Essa risponde in primo luogo all’intimo bisogno di lodare più solennemente il Signore e ringraziarlo per il grande dono della vita consacrata, che arricchisce ed allieta la comunità cristiana con la molteplicità dei suoi carismi e con i frutti di edificazione di tante esistenze totalmente donate alla causa del Regno”.

Sempre, ma soprattutto in questo giorno, noi religiosi siamo invitati a vivere una forte esperienza di comunione e di gioia tra noi e con il popolo santo di Dio. Il nostro segno distintivo, come ci ricorda Papa Francesco, è la gioia: «Dove ci sono i religiosi c’è gioia». Siamo chiamati a «sperimentare e mostrare che Dio è capace di colmare il nostro cuore e di renderci felici, senza bisogno di cercare altrove la nostra felicità; che l’autentica fraternità vissuta nelle nostre comunità alimenta la nostra gioia; che il nostro dono totale nel servizio della Chiesa cattolica, delle famiglie, dei giovani, degli anziani, dei poveri ci realizza come persone e dà pienezza alla nostra vita. Che tra di noi non si vedano volti tristi, persone scontente e insoddisfatte, perché “una sequela triste è una triste sequela”».

Il senso della gioia cristiana è il Cristo crocifisso e risorto. Egli ci educa al valore autentico della perfetta letizia, sull’esempio di san Francesco d’Assisi e di San Gabriele dell’Addolorata, passionista, il santo del sorriso giovanile ed accattivante.

Augurissimi a tutti i religiosi e le religiose dell’Arcidiocesi di Gaeta”.