Quando le aree verdi diventano spazi “dimenticati”

Aree verdi e parchi giochi sono spesso cavalli di battaglia durante le campagne elettorali, ma poi non sempre si trovano le soluzioni una volta passato il voto. Il Partito Democratico, attraverso il consigliere Marciano interviene proprio su questo ponendo nuovi interrogativi ai civici di Paola Villa ed in primis ovviamente al sindaco stesso. I riflettori vengono accesi su un’area verde attrezzata per i bambini si trova a Via Cassio.

“Un tempo era uno dei tanti lotti di demanio in stato di abbandono. – si legge nella nota –  La precedente amministrazione, su impulso di Gennaro Ciaramella, ha finanziato la riqualificazione e avviato i lavori che sono stati conclusi da mesi. Purtroppo l’area non è stata ancora inaugurata per ragioni di contenzioso amministrativo, di cui però nessuno sa molto, tranne qualche fortunato lettore di commenti su facebook.  Non credo serva a nessuno polemizzare su un progetto del genere: chiedo pertanto alla Sindaca e all’Assessore alle opere pubbliche di chiarire puntualmente lo stato del procedimento e di comunicare ai cittadini perchè l’accesso all’area è interdetto e quando si prevede – credibilmente – di risolvere il problema.


I cittadini di via Cassio, comunque, non sono gli unici ad aspettare. A Luglio è infatti scaduto un appalto da 300mila euro per realizzare o rifare aree verdi ad Acqualonga, San Pietro, Scacciagalline, Trivio, Gianola. A queste risorse si aggiungono quelle del mutuo da 450 mila euro per ulteriori interventi di riqualificazione urbana delle periferie, che già da mesi hanno concluso la fase di progettazione esecutiva e dovrebbero essere in procedura di appalto.

La conclusione di questo investimento darà alla città nuovi spazi di socializzazione, e mi auguro che l’attuale amministrazione non entri nella triste logica di chi distrugge o modifica in corso d’opera quanto fatto dai predecessori.  Poi c’è anche un discorso da fare sulla gestione di queste aree. Il Comune non ce la fa a garantire ovunque pulizia e manutenzione, specie quando i primi vandali sono alcuni residenti. Nei confronti di questi beni pubblici si dovrebbe cercare di coinvolgere la cittadinanza incentivando il volontariato. Altrimenti, sarà l’ennesimo investimento calato dall’alto e ignorato – quando non peggio – dal basso”. Insomma se esistono degli interventi positivi effettuati durante le precedenti amministrazioni, sarebbe un errore fare tabula rasa solo per una mera questione politica o peggio ancora, di corsa al riconoscimento.