Lavoro, il PD analizza i dati: “Formia ha bisogno di occupazione ad alto valore aggiunto”

I redditi nella città di Formia e le sfide per il futuro

“L’andamento dei redditi IRPEF a Formia nel periodo compreso tra gli anni d’imposta 2012 e 2016 (ultimo dato disponibile sul sito del MEF) mostra un loro leggero aumento dello 0,8%, pari a 3,4 milioni di euro in valore assoluto. Disaggregando i dati per tipologia di reddito si nota, però, che nel periodo osservato:


  • i redditi di lavoro dipendente e assimilati non hanno subito oscillazioni degne di nota;
  • i redditi da pensione sono aumentati del 7,3% ;
  • i redditi di lavoro autonomo son diminuiti del 6,9% ;
  • i redditi d’impresa e di partecipazione sono diminuiti del 9,5% .

Quello che colpisce dei dati è l’aumento dell’incidenza del reddito di pensione sul totale dei redditi IRPEF, passato dal 33,0% del 2012 al 35,2% del 2016, segno dell’invecchiamento della popolazione. L’altro dato degno di nota (ma che non sorprende) è la diminuzione dei redditi d’impresa e di lavoro autonomo, segno della crisi e della difficoltà ad intraprendere nei territori del golfo. Ancor di più colpisce la diminuzione del numero di coloro che dichiarano reddito d’impresa e di partecipazione: le dichiarazioni sono passate da 2.372 a 1.944, con una variazione negativa del 18,0%. Come fermare la diminuzione del numero d’imprese, dato comune a tutto il golfo? Si potrebbe, per esempio, promuovere un’iniziativa congiunta dei loro comuni, di concerto con la Camera di Commercio di Latina e con l’Università di Cassino. Lo scopo dovrebbe essere quello di aiutare i nuovi imprenditori ad affrontare la sfida del futuro, supportandoli fin dall’inizio nello sviluppo della propria idea di business, e quelli esistenti a permanere dignitosamente sul mercato. Gli strumenti finanziari di supporto non mancano, a partire dal prestito d’onore della Regione (L.R. n. 19/1999), ai bandi attuativi dei fondi europei POR FESR 2014-2020, alle leggi nazionali di settore.

Il Comune di Formia

A proposito del prestito d’onore presenteremo una proposta più dettagliata all’Amministrazione del Comune di Formia affinché sia prevista una posta ad hoc nel bilancio del prossimo anno.

Quanto esposto ci riporta ancora una volta alla centralità del lavoro per Formia. Non è pensabile affidarsi alla ricchezza dei pensionati sia perché, nel futuro prossimo, le pensioni saranno contributive (notoriamente inferiori a quelle retributive) e sia perché il lavoro precario dei giovani non permetterà loro di maturare pensioni soddisfacenti. Ma quale lavoro per i giovani? Non certo quello legato al turismo mordi e fuggi, che non lascia granché sul territorio. Anche perché il tipo di occupazione indotto è di tipo medio basso, a fronte di un alto grado d’istruzione dei giovani di Formia.

Essi ambiscono ad occupazioni dignitose, perciò se ne vanno.  Il territorio non riesce a trattenerli, ad offrire loro opportunità qualificanti. Formia ha bisogno di posti di lavoro ad alto valore aggiunto, orientati alla tutela dei suoi beni ambientali e storici, al turismo ed alla nautica da diporto, alla logistica, al commercio qualificato, ai servizi legati al benessere della persona e all’ invecchiamento della popolazione. E poi c’è tutto l’indotto che potrebbe derivare da una vera riqualificazione del water front cittadino, che deve essere oggetto di un progetto unitario che coniughi riqualificazione urbana, viabilità e turismo nautico. Sono queste le sfide che deve affrontare la politica attuale e futura, di Formia e del golfo”.

Marcello Di Marco – PD – Unità tematica Territorio e Ambiente – Comunità del Golfo e delle Isole Pontine – Circolo “Giuseppe Piancastelli – Giuseppe Diana” di Formia