“Privatizzazione dell’acqua tra sprechi e disservizi”, laboratorio socio-politico a San Giacomo

Privatizzazione dell’acqua tra sprechi, disservizi e costi della crisi idrica. Di questo si parlerà venerdì 23 febbraio nel corso dell’incontro-dibattito in programma presso la sala parrocchiale San Giacomo e promosso dal laboratorio socio-politico attivo presso l’omonima parrocchia. In particolare si farà il punto per capire quali iniziative siano state messe in campo per scongiurare il ripetersi della stagione estiva 2017.

“Non bisogna dimenticare – si legge nella nota stampa del laboratorio socio-politico – che l’estate è prossima e che gli interventi strutturali promessi dal gestore nell’autunno non sono stati realizzati. Ciò induce a pensare che, per l’estate 2018, il pericolo di una nuova crisi idrica non siascongiurato e che perciò debba essere tenuto alto il livello di attenzione.


La ricerca effettuata dal relatore dell’incontro, l’ing. Marcello Di Marco, partendo dal Piano Regionale delle Acque del 2004, metterà a confronto le sue previsioni con la realtà del 2017, evidenziando i punti critici della rete idrica e della sua gestione. Ci si interrogherà sulla sufficienza delle due sorgenti, Mazzoccolo e Capodacqua, a rifornire tutto il comprensorio 4E del sud pontino, anche in caso di siccità. Questo per capire -dati alla mano- se la crisidell’estate 2017 sia stata colpa della siccità o dell’elevata percentuale di perdite della rete. Verrà poi dato corpo ad una serie di dati sui fabbisogni idrici, sulle perdite, sui costi subiti e sui mancati guadagni, a sottolineare come la crisi idrica, oltre a creare i conosciuti e pesanti disagi alle persone e danni alle attività, si ripercuotaanche sulle tasche dei cittadini. A cominciare dai costi degli autoclavi, ma non solo.