Abbattuto dai nazisti, poi fagocitato dai civili: la storia del caccia da guerra ritrovato

Alcuni mesi fa, durante un’escursione ricognitiva i membri dell’Associazione Linea Gustav – Fronte Garigliano rinvenivano alcuni rottami ed una piastrina matricolare riconducibile ad un caccia della seconda guerra Mondiale, nella fattispecie un Supermarine Spitfire precipitato nell’area di Castelforte, velivolo largamente utilizzato dall’aviazione alleata durante il secondo conflitto mondiale. Le indagini storiche condotte in queste settimane nel tentativo di ricostruirne la storia, sono ora giunte ad una plausibile conclusione.

“Le nostre ricerche sono partite dai pochi elementi in nostro possesso”, ha spiegato il presidente dell’associazione, Giuseppe Caucci. “Fondamentale è stata la collaborazione con Andrew Pentland del sito inglese Air history, che è riuscito a determinare il modello di Spitfire a cui appartengono i rottami e con il quale abbiamo effettuato le ricerche documentali. Ci siamo messi all’opera consultando gli elenchi degli aerei alleati abbattuti tra il 1943/44 e fortunatamente in elenco risulta un solo caccia Supermarine Spitfire Mark Vc codice JL122, abbattuto nell’area del Garigliano, stesso modello da cui provengono i rottami. Il velivolo sarebbe caduto il 12 gennaio 1944 questi dati ci lasciano presumere con buona probabilità che i resti da noi rinvenuti appartengano allo stesso aereo. Sono quindi partite le ricerche negli archivi inglesi del National Archives da cui è stato possibile ricostruirne la storia.


Il Supermarine Spitfire Mark Vc JL122 nel 1943 era inserito nel 43° squadrone RAF (Royal Air Force) partecipando alle operazioni in Nord Africa in organico alla Desert Air Force ed alla successiva invasione dell’Italia, supportando l’operazione Husky (Sicilia 10 luglio 1943). Le forze aeree alleate seguono l’avanzata delle truppe terrestri, spostandosi da una base all’altra lungo la penisola italiana nei territori liberati, e nell’ottobre dello stesso anno, il No.324 Wing composto da più squadroni caccia tra cui anche il 43°, viene trasferito alla base di Capodichino (Na) in una riorganizzazione delle risorse, il JL122 passa in forze al 111° squadrone dove la mattina del 12 gennaio 1944 alle 11:40, insieme ad altri undici caccia Spitfire della RAF e della RCAF (Royal Canadian Air Force), partecipa ad una missione di interdizione nemica scortando alcuni bombardieri il cui obiettivo era bombardare un’area Sud-Est di Ceprano, dal diario si apprende che la formazione subì un intenso e preciso fuoco di contraerea tedesca (FLAK) nelle aree di Ponte Corvo San Giorgio ed Ausonia, dove lo Spitfire JL122 venne danneggiato, presumibilmente il pilota F/O Flying Officer Young W. tentò di avvicinarsi il più possibile alla linea alleata prima di lanciarsi e mettersi in salvo lasciando il velivolo alla sua sorte. Dal diario si apprende che il pilota riuscì a rientrare alla base illeso.

Le nostre ricerche sono state facilitate dal fatto che diversamente dagli altri Spitfire i quali avevano lo stesso codice identificativo di squadrone dipinto sulle fiancate, JL122, essendo stato precedentemente assegnato a comandanti di Ala H. Dundas e J. Loudon, da cui il codice (JL122) ci ha permesso di rintracciare una foto del velivolo risalente al luglio 1943 scattata a Catania, quando era in forze al 43° squadrone e pilotato dal comandante H. Dundas da cui il codice (HD). Alcune testimonianze raccontano che quanto rimaneva dell’aereo venne smantellato e recuperato dai civili per ricavarne sostentamento dalla vendita dei metalli nobili. Esprimiamo soddisfazione per un altro piccolo tassello che ha trovato posto nel puzzle della storia del territorio”.

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