Formia, rischia le venga venduta casa all’asta per un debito non suo

Rischia di vedere venduta all’asta la sua villa in zona San Remigio a Formia, per un debito non suo.

La vicenda che ha come protagonista una donna di Formia, F.P., attualmente rappresentata dall’avvocato Luca Scipione, ha inizio il 31 marzo del 2004 quando viene costretta a vendere la propria villetta a persone di Marcianise, C.A. e C.R..


Di fatto, però, l’atto di alienazione, all’apparenza una vendita stipulata in favore di C.M. ma senza un reale pagamento del prezzo, è stato impugnato subito dopo dalla F.P. dinanzi al tribunale di Gaeta (poi divenuto Latina) e la causa civile è durata, anche per la chiusura della sezione distaccata, diversi anni.

Più specificatamente, la F.P. fu costretta con comportamenti estorsivi alla stipula per somme che C.A. e C.R. asserivano di vantare nei confronti del marito.

Nel frattempo la ‘nuova proprietaria’ ha, all’insaputa dell’originaria padrona della villetta in zona San Remigio, ottenuto nel dicembre 2007 da una banca marchigiana un mutuo di liquidità per una società di C.A. e C.R., con una rata mensile di circa € 5000 e con contestuale iscrizione di ipoteca sulla villa di Formia.

A febbraio di quest’anno il Tribunale di Latina, accogliendo la causa di F.P., ha annullato atto di vendita simulato per vizio del consenso.

Insomma l’originaria proprietaria della villetta sembrava potesse finalmente rientrare in possesso del bene, se non fosse successo che, nel trascrivere la sentenza alla conservatoria dei registri immobiliari, ha scoperto che la sua casa era gravata dal mutuo e, dopo poco, gli è stato recapitato un avviso dal tribunale di Cassino secondo cui alcuni creditori della finta acquirente di Marcianise, tra cui la banca che aveva erogato il mutuo, avevano promosso ed erano intervenute con una procedura di espropriazione immobiliare sulla villa tornata di proprietà della mia cliente con la sentenza civile.

Paradossalmente, per alcuni aspetti di natura civilistica che sta seguendo altri colleghi civilisti – sottolinea l’avvocato Scipione -, la F.P. corre il serio rischio di vedersi venduta la propria casa all’asta per un debito che non è il suo e per delle procedure che non la riguardano e l’asta è fissata per il prossimo 9 novembre.

L’assurdità di quanto accaduto e la seria preoccupazione della mia cliente di vedersi sottratta la casa per la seconda volta sarà fatta oggetto sia di un dettagliato esposto, col quale verrà chiesto di verificare la commissione di fattispecie delittuose da parte di tutti coloro che, a vario titolo, hanno avuto un ruolo nella vicenda del mutuo, da cui ha avuto corso l’iscrizione ipotecaria nel periodo di illecita sottrazione dell’immobile a F.P. e le procedure civili di esecuzione immobiliari, sia di un ricorso alla corte di Strasburgo per violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, tra cui l’inviolabilità del diritto di proprietà”.