Formia, arrivano le reliquie della beata Elisabetta Sanna

Sabato 28 ottobre 2017 alle ore 18.00, nella Cappella delle Suore Pallottine di Via Lavanga in Formia verranno esposte solennemente, alla venerazione delle suore e dei fedeli, le reliquie della Beata Elisabetta Sanna, collaboratrice laica di San Vincenzo Pallotti.

Il rito dell’esposizione sarà officiato da padre Antonio Rungi, passionista del Santuario della Civita, vice superiore della comunità e assistente spirituale e confessore delle Suore Pallottine. Le reliquie resteranno esposte alla venerazione dei fedeli che frequentano la Chiesa delle Suore, ai bambini e rispettive famiglie di quanti frequentano la scuola delle Suore Paollottine di Via Lavanga.


Tali reliquie hanno un significato speciale nel culto cattolico. Nel rito liturgico previsto per queste circostanze si legge:  “Offrendo alla devota attenzione dei fedeli le reliquie dei santi, la Chiesa madre vuole porre sotto i nostri occhi i segni di coloro che, guidati dallo Spirito Santo, hanno seguito Gesù in vita e in morte, perché innalzando lo sguardo alla città futura possiamo scorgere la via per la quale i beati e i santi sono giunti alla perfetta unione con Cristo. Essi sono amici ed eredi del Signore Gesù, nostri modelli e patroni. Ci amano, ci soccorrono, intercedono per noi, in forza del misterioso vincolo di comunione fra i membri della Chiesa pellegrina nel mondo e coloro che sono già entrati nella Gerusalemme del cielo”.

L’esemplarità della vita della Beata Elisabetta Sanna è particolarmente adatta alle mamme di oggi e di sempre. La vita di questa Beata è davvero unica ed eccezionale per molti aspetti.

Elisabetta Sanna nacque a Codrongianos (Sassari) il 23 aprile 1788.

A tre mesi perdette la capacità di sollevare le braccia. Sposata, allevò cinque figli.

Nel 1825 restò vedova e fece voto di castità; era la madre spirituale delle ragazze e delle donne della sua terra.

Nel 1831, imbarcatasi per un pellegrinaggio in Terra Santa, finì a Roma, e non poté tornare, per sopravvenuti gravi disturbi fisici. Si dedicò totalmente alla preghiera ed a servire i malati e i poveri.

Fu tra i primi iscritti all’Unione dell’Apostolato Cattolico di san Vincenzo Pallotti, suo direttore spirituale. La sua abitazione divenne un santuario di viva fede e ardente carità.

Morì a Roma il 17 febbraio 1857 e venne seppellita nella chiesa del SS. Salvatore in Onda.

Dopo una causa durata oltre un secolo e mezzo, è stata beatificata il 17 settembre 2016 presso la basilica della Santissima Trinità di Saccargia a Codrongianos.